Fondazione Carlsberg sovvenziona lo scavo archeologico del Foro di Giulio Cesare

La Fondazione Carlsberg ha stanziato 1,5 milioni di euro per un progetto pluriennale di ricerca e scavi archeologici sul Foro di Giulio Cesare a Roma. Il progetto di ricerca, che avrà inizio nel prossimo autunno, nasce da una collaborazione sinergica tra l’Istituto Danese a Roma e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Nel futuro immediato uno scavo archeologico sarà eseguito in uno dei monumenti più importanti d’Italia, il Foro di Giulio Cesare, il più antico dei Fori Imperiali di Roma.

“È con immenso piacere che la Fondazione Carlsberg intende sostenere la ricerca scientifica presso uno dei più importanti siti archeologici di Roma – afferma Flemming Besenbacher, presidente della Fondazione Carlsberg. Negli anni a venire gli esiti di tale ricerca offriranno una più ampia conoscenza storico - archeologica e assisteremo a nuove e importanti intuizioni nell’ambito dell’Archeologia Classica. Questo progetto costituisce un eccezionale esempio di concreta collaborazione scientifica con le istituzioni e autorità italiane. Lo spirito con cui abbiamo accolto tale progetto risale a Jacob Christian Jacobsen e Carl Jacobsen, rispettivamente il fondatore della Fondazione Carlsberg e suo figlio, entrambi i quali sono stati profondamente interessati – sovvenzionando già ai loro tempi la ricerca in tale ambito - all’archeologia e all’archeologia romana in modo particolare”.

Gli scavi archeologici saranno avviati nell’autunno 2017 nella parte nord-orientale del Foro di Cesare, il primo dei fori imperiali ad essere realizzato. I dati di scavo contribuiranno ad ampliare le nozioni in merito ai Fori Imperiali che giacciono nel cuore di Roma lungo l’omonima via, tra Piazza Venezia e il Colosseo. Mediante l’applicazione delle tecnologie più avanzate nel metodo scientifico archeologico, i nuovi scavi presso il Foro di Cesare saranno anche utili alla comprensione degli altri complessi precedentemente indagati nell’area.

“All’Istituto Danese di Roma è stata accordata un’opportunità unica – ha spiegato Marianne Pade, direttore dell’Istituto Danese a Roma - una sfida scientifica molto ambiziosa che costituisce un significativo culmine del rapporto, fatto d’iniziative comuni, che negli ultimi anni si è intensificato sempre più tra il mondo museale e il mondo accademico di Danimarca e Italia, in cui l’Istituto Danese svolge un ruolo centrale e attivo.”

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