In attesa della ripresa che prima o poi verrà

Sentiment – Mille domande e nessuna risposta. Impotenza e isolamento sono i sentiment più diffusi. Ma c’è chi prova a reagire, magari illudendosi


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Sino a ieri tutto è stato fatto in nome della crisi. Oggi il nuovo mantra è ripresa: una parola che per ora suona più come uno scongiuro, o magari una speranza, piuttosto che come una autentica possibilità di riscatto da una recessione che nel corso degli ultimi anni si è fatta sempre più immanente. Sta di fatto che il permanere della latitanza di una qualsiasi struttura sociale (stato, lavoro, famiglia) in grado di contenere, difendere, accogliere, e la mancanza di riferimenti in grado di orientare, o perlomeno di rassicurare, continuano a generare un senso di destabilizzazione e spaesamento crescenti.
Quali sono le strategie di reazione da analizzare per capire gli stili di vita e di pensiero emergenti? Mark Up lo ha chiesto a Caterina Schiavon, sociosemiologa esperta di tendenze di consumo che, con il suo gruppo di studio-lavoro Culture Convergenti, ha sviluppato l'Osservatorio MicroMegaTrends 2014.

1. IL VIVERE SMART
ovvero “mi attrezzo”

Le App danno la sensazione di poter “mappare” la realtà che ci circonda. E da sempre la mappa trasmette in chi la consulta il senso del controllo.
Per vincere sfiducia, spaesamento e senso di isolamento, in molti si rivolgono alla tecnologia. Emblematico in questo contesto il fenomeno delle App, che diventano modalità per cavarsela da soli: orientano, comunicano, raggiungono, indicano, rispondono. Ognuna solo per la sua piccola parte, anche se -a saperle usare- si incrociano, creano connessioni tra loro, rintracciano. Un poter fare prima di tutto individuale che permette di muoversi hic et nunc, in questo “presente solo” che è la sfumatura del nostro spazio-tempo. Insomma App come un piccolo potere che genera piccole sicurezze che, al di là della loro funzione primaria, hanno anche la funzione di fornire parametri, struttura, cosmo.

2. LA SEMPLICITÀ EVOLUTA ovvero “riparto da me”
Il grado zero: un livello da cui ripartire senza fronzoli e con la consapevolezza della difficoltà. Senza velleità utopiche, anzi con un pizzico di ironia.
In un mondo dove sono crollate certezze e sicurezze, sempre più spesso le aspettative legate a comportamenti etici e morali vengono disilluse. Il mood è: non si può fare molto per incidere sulla situazione in modo sensibile, ma quel poco che si può fare deve essere fatto in modo semplice, chiaro, preciso, onesto. Non si tratta di una semplicità recitata, piuttosto con risvolti etici, in grado di rappresentare il primo elemento di una possibile ricostruzione. Consapevoli che la semplificazione è operazione tra le più complesse: caratterizzata da una modalità sottrattiva che accetta di pulire, alleggerire, sfrondare, spogliare consapevolmente. Si sceglie di essere coerenti, anche se questo porta a perdere qualcosa. Si ha il coraggio di farlo.

Allegati

228_Ripresa

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