Inflazione in risalita. Federdistribuzione: “basta vincoli al commercio”

I dati Istat provvisori per dicembre registrano un tasso complessivo di inflazione pari al +0,5% rispetto allo stesso mese del 2015. Necessario per l'associazione sostenere i consumi anche con la liberalizzazione imprenditoriale.

I dati provvisori relativi a dicembre 2016 diffusi dall'Istat parlano di un tasso complessivo di inflazione pari a +0,5% rispetto allo stesso mese del 2015. Questo il commento del presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli in merito ai numeri, con ritorno al centro del tema liberalizzazioni:

cobolli-gigli-federdistribuzioneIn linea con quanto sta accadendo negli altri paesi europei, sebbene con una dinamica più contenuta, l’inflazione a dicembre nel nostro Paese ritorna in terreno positivo. L’accelerata dei prezzi di dicembre è da imputarsi alla sostanziale crescita dei prezzi dei beni energetici non regolamentati a causa del prezzo del petrolio (+2,4%) e degli alimentari non lavorati (+1,8%). Anche se il dato provvisorio di dicembre lascia ipotizzare una ripresa dei prezzi per il prossimo anno, è da sottolineare che archiviamo per l’intero 2016 una deflazione del - 0,1%, specchio anche di una forte debolezza della domanda interna che ha caratterizzato l’intero anno appena passato. E’ importante che alla crescita dei prezzi nel 2017 non corrisponda un’ulteriore frenata dei consumi che devono essere sostenuti attraverso politiche mirate, ad esempio eliminando vincoli alla libertà imprenditoriale posti sia a livello nazionale che locale e che ancora persistono nel settore del commercio. Si pensi ai divieti di vendite promozionali che ancora permangono nei periodi antecedenti e successivi ai saldi in molte regioni e i vincoli introdotti a livello locale in relazione agli orari di apertura dei negozi e sviluppo del commercio moderno.

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