Ingka Centres ha individuato 30 grandi città in Europa, Russia, Nord America, Asia e Oceania. Prossima l’entrata nel mercato indiano. In aumento gli investimenti in Cina che assorbirà metà dei 6 miliardi previsti nel triennio. In Russia, Ingka ha cominciato a testare la modalità "free hands shopping"

Ingka Centres (ex IKEA Centres), dalle iniziali del fondatore Ingvar Kamprad, massicciamente rappresentata in questa edizione di Mapic, investirà 5,8 miliardi di euro in tutto il mondo nei prossimi tre anni. Metà di questa somma è destinata a portare il marchio Ikea nei centri urbani di 30 grandi città in Europa, Russia, Nord America, Asia e Oceania, attraverso "destinazioni multiuso per la comunità", come le definisce Ingka, che potranno includere aree dedicate a vendite, tempo libero e intrattenimento, servizi sanitari, formazione e cultura.

Debutto a Shangai nel 2022

Il primo esempio di Ingka Centres urbano sarà in Cina, nel distretto Linkong a Shangai. Il completamento dei lavori per questo "meeting place" urbano da 1 miliardo di euro e 300.000 mq di Gla,  è previsto per il 2022: oltre a un Ikea e a 5 torri di uffici, il nuovo Ingka Centre accoglierà 300 negozi e alcuni spazi pubblici fra i quali un piazza di 1.000 mq, un giardino sul tetto (roof garden), una strada in stile scandinavo, un parcheggio pubblico e un sistema self service di parcheggio bici.

Oltre al progetto Lingkong a Shanghai, Ingka Centres sta investendo circa 2 miliardi di euro per lanciare tre nuovi progetti multiuso a Changsha e a Xi’an. Questi "meeting place" avranno una Gla totale di 450.000 mq e comprenderanno palazzi di uffici, appartamenti in stile Ikea, spazi ricreativi, di intrattenimento e aggregazione, e negozi Ikea. Saranno nuove destinazioni per incontri, acquisti e lavoro, con un design che riflette le radici e i valori svedesi di Ingka Centres.

Ingka Centres gestisce già 45 centri in 12 nazioni europee, più Russia e Cina, che accolgono complessivamente 480 milioni di visitatori all’anno. Il numero di centri Ikea arriverà a 70 entro il 2025, per ospitare un miliardo di visitatori, e permettere a marchi internazionali di raggiungere milioni di consumatori in più in tutto il mondo attraverso il portfolio di Ingka Centres.

Dalla Cina all'India

Ingka Centres sta entrando per la prima volta nel mercato indiano, per creare "meeting place" anche in questo Paese (o meglio, continente) abitato da 1,32 miliardi di persone. L’azienda sta analizzando possibili ubicazioni in diverse grandi città, al passo di Ikea Retail che ha aperto il primo store a Hyderabad (agosto 2018). "Non ci sarà un unico format per questi meeting place ancorati a Ikea, ma varierà a seconda del contesto urbano: stiamo considerando un mix urbano che va dai centri cittadini alle periferie", commenta Gerard Groener, Managing Director di Ingka Centres.

Digitalizzazione del settore vendite

Ingka Centres sta proseguendo il suo sviluppo anche nella digitalizzazione delle vendite in tutto il portfolio per intensificare l'impronta omnichannel dei suoi negozi fisici. La digitalizzazione sta permettendo a Ingka Centres di raccogliere dati per essere più a contatto con i propri clienti. La digitalizzazione è finalizzata alla semplificazione dei passaggi dei clienti con iniziative che includono soluzioni di pagamento, programmi fedeltà, community online per scambiarsi le idee di shopping.

Una delle novità di Ingka Centres si chiama hands free shopping (in italiano la traduzione è poco comprensibile: acquisti a mano libera...) e consiste nella possibilità di fare acquisti nei negozi e lasciare i prodotti in zona casse per poi farseli consegnare a un punto di prelievo prescelto: questo permette al cliente di non portarsi dietro sacchetti o carrelli o altri vettori più p meno ingombranti. Questa modalità di acquisto è stata da poco testata in Russia, in tre centri Mega, e sarà estesa a tutti i Mega russi.

Ingka Centres ha un patrimonio immobiliare stimabile tra i 9 e i 10 miliardi di euro, valore che lo pone tra i primi 10 operatori di shopping centres mondiali, dietro a Klépierre, a URW (Unibail Rodamco Westfield), all'americana Simon Properties e alla cinese Dalian Wanda.

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