Innovare le bollicine, il chiodo fisso di Bosca

Nelle cantine patrimonio dell'Unesco alla scoperta degli spumanti Bosca, azienda guidata dalla sesta generazione che vanta oltre 185 anni di storia

Nelle cantine patrimonio dell'Unesco alla scoperta degli spumanti Bosca, azienda guidata dalla sesta generazione in oltre 185 anni di storia

"Ogni giorno noi abbiamo idee e il nostro obiettivo è quello di inventare e sperimentare nuove strade", con queste parole Pia Bosca, ceo di Bosca Spa, ci accoglie nella cattedrale sotterranea a Canelli, patrimonio dell'Umanità Unesco, la cantina in cui si affina con il metodo classico lo storico spumante della casa, La Riserva del Nonno.

Pia è parte della sesta generazione e con i fratelli Gigi e Polina, è alla guida dell'azienda spumantiera, nata nel 1831 sulle colline delle Langhe in Piemonte e che ancora resiste salda in mani italiane soprattutto grazie all'apertura internazionale, che già il figlio del fondatore, soprannominato il vivandiere degli emigranti, aveva plasmato alla fine dell'800 portando lo spumante Bosca negli Stati Uniti.

Lo sguardo internazionale di Bosca

"Facciamo in media 30 milioni di euro di fatturato, l'ultimo lo abbiamo chiuso in linea con gli scorsi anni, ma i nostri prodotti principali hanno come destinazione l'export, in particolare Usa e la Russia. Però abbiamo il chiodo fisso di portare anche in Italia questi prodotti, che tanti fan hanno all'estero".

Stiamo parlando in particolare della linea degli Sparkletini, le bollicine a basso tenore alcolico proposte in Italia in quattro aromatizzazioni: pesca, lampone, fragola e açaì. Innovazione che piacerà agli italiani? "Ci stiamo provando da un paio d'anni -commenta Pia- e siamo sicuri che se non sarà il prossimo sarà quello dopo, ma riusciremo a convincere i nostri connazionali a bere i prodotti che sono il core della nostra azienda".

Una visione che si amplia in più direzioni, oltre alla classica linea Five Stars e Anniversary, distribuita in gdo, la seconda anche nella versione Bio, Bosca pensa a chi è astemio proponendo le bollicine senza alcool nella linea Toselli, certificata anche Halal e Kosher per poter approcciare nicchie di mercato interessanti anche in Italia.

Il tappo Multistap che fa sempre "puf"

Ma l'innovazione è a tutto tondo, anche nel tappo della bottiglia, frutto di un brevetto che permette di preservare le bollicine e "ristappare" la bottiglia già aperta, ci spiega Pia, "noi riteniamo di avere modificato l'approccio allo spumante con questo tappo, perché fino a ieri si doveva avere un'occasione, una festa, una scusa per stappare una bottiglia. Ora basta richiuderla e rimetterla in frigo e se il giorno dopo vogliamo di nuovo festeggiare lui farà un nuovo 'puf', con questo tappo non ci sono più scuse".

La visita alle cantine e la scoperta della lavorazione Metodo Classico

Le Cantine Bosca a Canelli, aperte al pubblico dal 2010, sono dal 2014 Patrimonio Mondiale dell'Umanità e in occasione dell'anno internazionale della Luce, Bosca ha completamente rivoluzionato gli storici ambienti con installazioni di luce e musica. L'attenzione alla luce ha portato Bosca alla nomina nel Comitato Direttivo che organizza il Giorno Internazionale della Luce che cade ogni 16 giugno.

Ma non ci resta che immergerci nelle Cattedrali Sotterranee alla scoperta della storia di Bosca e di come viene lavorato lo spumante con il metodo classico.

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