Diagnosi online, il 55% degli italiani le cerca su Google

l’indagine Tech4life, di Confindustria Dispositivi Medici mostra il divario generazionale, ma anche economico e territoriale dietro le diagnosi online

Ancora troppi gli italiani che cercano su internet informazioni sulla propria salute (57%) e al tempo stesso rinunciano alle cure per motivi economici (72%), preferendo la gratuità dei consigli in rete alle spese necessarie per un consulto medico. A segnarlo, l’indagine Tech4life, realizzata da Confindustria Dispositivi Medici in collaborazione con Community Media Reasearch.

Il web surfer della salute, ovvero chi almeno 1 volta ha consultato internet per una qualche ragione collegata al tema health, presenta un duplice volto. Da un lato, è caratterizzato dalla giovane età: quattro giovani 18-34enni su cinque (76%) hanno navigato in rete per un parere o un approfondimento; mentre tale pratica cala con il progredire dell’età, fino a raggiungere il 38% fra gli over 55.
Dall’altro lato, internet è fruito in misura maggiore da chi ha meno denaro da investire per la propria salute e ha dovuto rinunciare a fare esami per scarsità di risorse economiche (72%), fenomeno che si rileva in particolare nei cittadini dell’Italia meridionale (62%). Caratteristiche, queste, che denotano come nel Paese esista una frattura sia generazionale sia territoriale in fatto di salute.

La navigazione online avviene soprattutto per approfondire le nozioni su cure e terapie (56%) e per fare diagnosi sul proprio stato di salute (55%), un po’ meno per scoprire le tecnologie e i dispositivi applicati alla salute (46%).
Sebbene ci si informi circa le innovazioni tech, le si utilizza poco: solo il 7% usa abitualmente ad app mediche e il 14% si serve dello smartphone per monitorare la propria salute.
In che misura, inoltre, la popolazione sarebbe disponibile a condividere i propri dati sanitari, in particolare con le imprese che progettano e realizzano apparecchiature medicali? Solo il 41% ammette di essere pronto a farlo. I più favorevoli, ancora una volta, i giovani (50% del campione), ma anche chi dichiara di avere un buono stato di salute (42%), quanti frequentano abitualmente internet per informarsi sui temi della salute (47%), gli abitanti del centro (42%) e del Mezzogiorno (46%).

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