La comunicazione del packaging – Il pack si nobilita con il vetro

Articolo pubblicato su MARK UP 116 maggio 2004 – Fragranza. I simboli e i messaggi delle confezioni prese in esame da MARK UP

Colori accesi e forme rotonde esaltano concetti di freschezza e gustosità
. Predominano tonalità blu e verdi

A dispetto di stili di vita innovativi, le abitudini alimentari conservano
un radicato tradizionalismo.
La sfiducia nei confronti dell’industria contagia anche il consumo di
sughi pronti, specialmente di carne, che provano a inseguire una dimensione
casalinga e allo stesso tempo evoluta. Tutto per eliminare il vissuto di sapori
(e aspetto) poco confrontabili con quelli provenienti dai focolari delle famiglie
italiane.

I contenitori
Si discostano dalla lattina di espressione industriale per affidarsi al vetro.
Materiale che, oltre a essere maneggiato piacevolmente, nobilita la confezione
e soprattutto mantiene inalterati gusto e fragranza. Questa almeno è
la percezione del consumatore, circondato dai ricordi di quando le conserve
venivano preparate in cucina e sigillate con cura in recipienti ermetici. In
più il vetro lascia trapelare le qualità del prodotto, la sua ricchezza e la
sua densità. Una vista irresistibile per chi ne va matto e magari non ha più
il tempo o la bravura di cucinare.

Il pack
che verrà
 
  • Saranno sviluppati in etichetta concetti apparentemente antitetici
    di innovazione e tradizione per migliorare la qualità percepita
    dal consumatore.
  • Il bisogno di rinnovamento rincorrerà forme e colori d’impostazione
    giovane, ma attenzione a espressioni che possano danneggiare sicurezza
    e digeribilità del contenuto.
  • Aumenteranno i riferimenti visivi e verbali al contenuto di servizio
    del prodotto, seducendo con espressioni di praticità e velocità
    chi non vuole rinunciare ai piaceri della buona tavola.
 
 

Forme e dimensioni
Altro segnale di cambiamento riguarda forme e dimensioni. Le prime sono generalmente
panciute, comunque mai troppo snelle. Rilasciano un senso di consistenza. Quanto
alla taglia, bisogna convenire che i vasetti aumentando la grandezza marciano
un po’ controcorrente. E' una questione legata a benessere e abbondanza
che il sugo di carne per essere davvero verace è impegnato a esprimere.
I valori di leggerezza non vengono, così, contemplati, ma basta snellire
e movimentare la boccetta per depistare i sospetti.

Le etichette
Presentano risultati migliori. Quasi sempre rinfrescano lo spettro cromatico
con il blu o con il verde, narcotizzando il timore di grassi e calorie. Se il
primo contribuisce, inoltre, a dispensare pregio e raffinatezza, il secondo
aggrega significati di genuinità e freschezza che sembrano il fattore in grado
di migliorare la qualità percepita soprattutto dopo che sulle nostre tavole
è planata l’ansia per una carne affetta da patologie. Il verde
è il colore dei pascoli incontaminati e degli orti sotto casa: non fatica
a dare un tocco di naturalità e purezza. Come il blu, poi, modera la forte personalità
del rosso che va nella direzione opposta, cioè verso una testimonianza
sincera che sottolinea qualità organolettiche e caloriche del ragù. Senza crucciarsi
di camuffarle.

Intensità cromatiche
Nel complesso le confezioni ostentano intensità cromatica, imponendo una presenza
viva e allegra sia per rincorrere i giovani a cui lavoro e tempo libero scippano
gran parte dell’esistenza sia per ribadire il concetto di sugo sempre
vitale, rimasto inalterato dalla cottura. Che poi si traduce in gusto e appetibilità.
Non si deve dimenticare che l’effetto scaturisce dall’esuberante
descrizione degli ingredienti in primo piano.
Copiose, numerose, rigogliose, le materie prime accentuano la ricchezza di sapori,
tradizionali come le ricette della nonna e garantiti da cenni di natura geografica.

La struttura dell’analisi

  • IL GIUDIZIO della singola
    confezione emerge dall’analisi delle tre dimensioni sottoindicate ed
    è espresso secondo la formula: molto insufficiente, insufficiente,
    sufficiente, buono, ottimo.
  • L’IMPATTO esamina la
    visibilità e la carica distintiva della confezione: l’attenzione è
    rivolta a colori, forme, dimensioni e leggibilità del marchio.
  • LA VALORIZZAZIONE considera
    la comunicazione simbolica che, attraverso la confezione, significa e valorizza
    il prodotto contenuto. L’analisi affronta i segni relativi a materiali
    utilizzati, sfumature e spazialità grafiche, visual, cromatismi e dimensioni
    verbali.
  • L’EMPATIA osserva l’attività
    persuasiva del linguaggio che muove la capacità razionale del consumatore
    e, allo stesso tempo, agisce sul piano emotivo. L’empatia tra produttore
    e consumatore risulta dall’analisi di tipologia e tono.


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