La comunicazione del packaging – Sughi pronti: note necessarie

Articolo pubblicato su MARK UP 116 maggio 2004 – Chiarezza. Informazioni nelle etichette. Notizie, leggibilità e contenuti

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Le descrizioni delle modalità di preparazione e conservazione sono
soddisfacenti. Con attenzione ai particolari

Basta osservare velocemente le confezioni di ragù per rendersi conto che anche
in poco spazio si possono presentare tutte le informazioni necessarie. La sensazione
è che di fronte a un prodotto alimentare elaborato, come può essere considerata
la categoria dei sughi pronti, i produttori cercano di usare l’etichetta
per dimostrare una meticolosa attenzione dei particolari. Di fronte a tanta
buona volontà, si può anche ipotizzare un atteggiamento più disponibile a esaminare
le necessità dei consumatori.

Il leader insegna
Il buon esempio arriva dal prodotto leader, che si distingue sia per la chiarezza
del testo sia per l’inserimento, nel poco spazio a disposizione, delle
fotografie dei sughi in assortimento. Gli altri marchi sembrano adeguarsi all’impostazione
del leader e propongono etichette di buon livello, anche se con differenze marcate.
Un aspetto interessante riguarda la decisione pressoché comune di segnalare
con una certa evidenza l’adozione di un tappo di metallo con il sistema
di sicurezza antitampering.

Qualche perplessità
Qualche perplessità suscitano, invece, alcune diciture come quella
sulla confezione di “Sugo alla carne” Gs, che evidenzia la presenza
di olio d’oliva. Leggendo l’elenco degli ingredienti si scopre che
l’olio d’oliva rappresenta solo lo 0,5%. Si tratta di una quantità
minima che non giustifica un richiamo così vistoso, anche perché
altri sughi impiegano quantità quattro volte superiori. Un altro elemento su
cui focalizzare l’attenzione è il numero verde, abitualmente posto
a fianco di un riquadro che presenta il servizio clienti. Coop e Pellicano danno
molto risalto a questa indicazione, collocandola al centro dell’etichetta
con caratteri molto grandi. Sul fronte opposto ci sono marchi come Barilla e
SmaAuchan che, per motivi incomprensibili, scelgono di posizionare il numero
di telefono in un angolo utilizzando caratteri tipografici minuscoli.

Le indicazioni sulla carne
Un altro dato interessante riguarda l’indicazione del quantitativo di
carne impiegata. Dall’elenco degli ingredienti si capisce che la percentuale
varia dal 15 al 25%. Nessun marchio si sofferma su questo aspetto cercando di
valorizzare la materia prima. Solo Iper sottolinea l’uso di carne proveniente
da allevamenti italiani. Forse è lecito aspettarsi qualche elemento in
più sulla qualità di un sugo che si vanta di portare avanti la tradizione bolognese
del ragù.
C'è un altro aspetto che viene sottovalutato da molte marche: l’indicazione
relativa al numero di porzioni. È presente solo sui vasetti Barilla,
Coop e Pellicano. L’informazione scivola ancora quando si tratta di riportare
la ragione sociale del produttore. Solo tre marche su sette indicano chiaramente
il nome del terzista, mentre le altre preferiscono riportare solo l’indirizzo
dello stabilimento di produzione.

Le tabelle informative
Qualche perplessità desta la scelta di Coop e Sma-Auchan di non dedicare una
tabella ai valori nutrizionali, come fanno gli altri. L’altro aspetto
curioso è la scelta di limitare la descrizione dei valori alla formula
più elementare (proteine, lipidi e carboidrati). Per quanto riguarda le modalità
di preparazione e di conservazione, le descrizioni sono buone, anche se solo
Barilla inserisce tra le modalità di riscaldamento anche il forno a microonde.

Diversi suggeriscono, invece, di aggiungere al sugo la pancetta o una scatola
di piselli. Solo due marche dimenticano di consigliare agli acquirenti di conservare
il sugo non utilizzato in frigorifero. Nelle confezioni la presenza di indicazioni
di siti internet e di indirizzi di posta elettronica è ancora timida.

I criteri dell’analisi

  • IL GIUDIZIO sull’etichetta
    scaturisce dall’analisi di diversi fattori: le informazioni, la leggibilità,
    l’impostazione grafica e l’imballaggio. I livelli di valutazione
    sono: molto insufficiente, insufficiente, sufficiente, buono, ottimo.
  • LE INFORMAZIONI prese in esame
    riguardano sia le diciture previste dalla normativa sia le scritte facoltative
    ritenute utili per l’acquirente come: le avvertenze d’uso particolareggiate,
    le informazioni nutrizionali o tecniche, le indicazioni su eventuali numeri
    verdi ecc. Il giudizio assegnato in questa sezione è quello che più
    influisce nella valutazione complessiva.
  • LA LEGGIBILITA' è valutata
    in base alla chiarezza e alle dimensioni delle diciture.
  • LA GRAFICA prende in esame
    la struttura dell’etichetta, la suddivisione in paragrafi e la qualità
    di disegni e fotografie.
  • L’IMBALLAGGIO VALUTA
    le dimensioni del contenitore, le indicazioni relative ai materiali impiegati,
    gli aspetti di servizio collegati alla confezione e i riferimenti “ecologici”.


Allegati

MARKUP 116 – Sughi pronti: note necessarie.pdf

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