La frutta parla il linguaggio della salute

Il benessere e i dettami di un'alimentazione sana e salutistica (da Mark Up 252)

Il benessere e i dettami di un’alimentazione sana e salutistica; l’accresciuto interesse verso territorialità e origine dei prodotti, con una predisposizione al localismo e alle filiere di casa: è il doppio pilastro che dovrebbe sostenere fortune e successi della frutta e verdura fresca. Lam realtà afferma esattamente il contrario: i consumi di frutta e verdura calano -con metodo- da un decennio; il fenomeno è più accentuato nelle regioni del Mezzogiorno, culla della dieta mediterranea; gli epicentri della contrazione sono nell’ordine mele, agrumi, pere e pomodori (il megliom della produzione nazionale), mentre guida la controtendenza la banana, che più extracontinentale di così non si può. Occorre partire da una rivisitazione moderna dei contenuti di marketing. Se la motivazione principale degli acquisti è l’abitudine, significa che attualmente non c’è passione nell’acquisto e nel consumo di ortofrutta fresca. Per uscire dalla routine, chi acquista ha diritto di poter scatenare le proprie fantasie sulle prestazioni che gli vengono proposte. Nella terminologia cui è stato  abituato da altri comparti. Ogni singola varietà dovrà essere (nella comunicazione, nel pack, nei volantini, nel vissuto collettivo) drenante, anti-invecchiamento, anti-infiammatoria, anti-ossidante, antitumorale oppure favorire la circolazione, depurare dentro e fuori, dare lucentezza ai capelli, proteggere dall’inquinamento, aiutare il mantenimento della linea e ridurre la stanchezza. Lo storytelling poi ci racconterà come si coltiva una tale manna. Il marketing lo declinerà in cucina.

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