La sharing economy in Italia vale 3,5 miliardi: 4 scenari per il futuro

L’economia collaborativa oggi rappresenta lo 0,2% del Pil e promette importanti evoluzioni. Stando alla ricerca commissionata da PHD Italia nel 2025 potrebbe superare i 25 miliardi.

Uno scenario in costante evoluzione, quello della sharing economy, che implementa e dà vita a modelli di business dal potenziale disruptive per il nostro Paese. Parliamo di un fenomeno che in Italia oggi vale 3,5 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil, secondo l’indagine commissionata all’Università degli Studi di Pavia da PHD Italia, agenzia media e di comunicazione di Omnicom Media Group.

sharingLa definizione di economia collaborativa utilizzata dalla ricerca segue l’approccio della Commissione europea e ha pertanto considerato “le transazioni prodotte attraverso le piattaforme digitali con un modello di business basato sul noleggio o la condivisione di beni e servizi, allo scopo di ridurre il sotto-utilizzo e l’uso inefficiente degli stessi”.

I risultati evidenziano come gli utenti attivi in ambito di sharing economy in Italia siano 6,4 milioni, in maggioranza appartenenti alla fascia anagrafica tra i 18 e i 34 anni, ma il riscontro è buono anche per la generazione meno giovane dei 35-54 anni.

Quali sviluppi si attendono allora per il futuro?
Secondo uno scenario basato sullo stato attuale, nel 2020 l’economia collaborativa supererà il doppio del suo valore attuale raggiungendo gli 8,8 miliardi di euro, equivalenti allo 0,5% del Pil (9,7 milioni di utenti) e nel 2025 crescerà di oltre il quadruplo rispetto ad oggi, toccando i 14,1 miliardi, cioè lo 0,7% del Pil (12 milioni di utenti).

Vi sono tuttavia altre 3 possibili direzioni alternative delineate dall’analisi:

#1 SHARING BOOST A decollare potrebbe essere la popolazione di utenti della sharing economy, passando dagli attuali 6,4 milioni a 11,5 milioni nel 2020 e 16,5 milioni nel 2025. In questo caso nel 2020 il valore della sharing economy è stimato a 10,2 miliardi di euro (+16% rispetto allo scenario base) e, nel 2025, in 19,4 miliardi (+37% vs. scenario base).

sharing#2 DIGITAL DISRUPTION Lo scenario digital disruption è quello più ottimista, perché ipotizza non solo l’incremento degli utenti della sharing economy (11,6 milioni nel 2020 e 21,4 milioni nel 2025), ma anche un allargamento della popolazione di internauti in assoluto all’interno di tutte le fasce, frutto degli investimenti sulle infrastrutture digitali, che andranno probabilmente aumentando. In questo caso l’impatto economico dell’economia collaborativa risulterebbe pari a 10,5 miliardi nel 2020 (0,6% sul Pil) e a 25,2 miliardi di euro nel 2025 (1,38% sul Pil).

#3 BOLLA Esiste anche questa opzione, più negative, che ipotizza per il 2025 un valore di sharing economy pari a soli 4 miliardi di euro, dopo aver raggiunto un picco di 14 miliardi di euro nel 2019.

Guardando al contesto europeo, secondo l’indagine di PwC le transazioni legate all’economia collaborativa raggiungeranno i 570 miliardi di euro, un valore di gran lunga superiore agli attuali 28 miliardi. Il riferimento è ai 5 settori chiave di finanza collaborativa, alloggi tra privati, trasporti tra privati, servizi domestici a richiesta e servizi professionali a richiesta.

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