La Sharing Economy ridefinisce i modelli di business

È un processo in crescita anche in Italia quello della sharing economy, la condivisione di beni e servizi. Questo è ciò che emerge da una ricerca presentata da Tns, il maggior istituto di ricerca al mondo, effettuata su un campione di 1.000 italiani e presentata al Sharitaly, evento organizzato da Collaboriamo e TRAILab a Milano.
I servizi di condivisione in Italia sono conosciuti dal 70% degli intervistati; il 25% li utilizza. Tradotto in cifre, rispetto all’anno precedente, i fruitori della sharing economy sono cresciuti di circa un milione di persone. Secondo Federico Capeci Ceo Italia di Tns, “La crescita è sempre sostenuta, ma sicuramente più timida. Un mondo eterogeneo di beni e servizi, usati in condivisione, che raccontano un profondo cambiamento sociale, l’emergere di motivazioni diverse sottostanti l’utilizzo di questi nuovi modelli di business”. (segue sotto l'infografica).TNS_Sharing_Economy_04

 

Profilo utente
Ma chi sono gli utilizzatori della sharing economy? È una popolazione trasversale, evidenzia la ricerca, con utenti ben saldi nella categoria dei millennials, i più giovani. Più in dettaglio il 46% è composto da persone con età compresa tra i 18 e i 34 anni con propensione al mondo digitale. Le motivazioni sono insite prevalentemente dalla necessità di risparmio indotto dalla crisi (41%) ma anche dalla volontà di sperimentare un nuovo tipo di esperienza di consumo ritenuta “smart” e innovatrice (39%) e che possa rispondere concretamente al tema del consumismo (33%). Oltre i numeri, emergono anche insight che portano a riflessione come la necessità delle persone di costruire rapporti sociali su base fiduciaria di qualità superiore a quanto la normale economia richieda.
La prospettiva è di crescita: 4 su 10 degli intervistati non sono utenti della sharing economy ma dichiarano che lo saranno.

Un grande dinamismo
I servizi legati alla sharing economy maggiormente utilizzati sono molteplici: scambio e baratto di oggetti (10%), accomodation per la mobilità (10%), mobilità collettiva e suddivisione dei costi di viaggio (9%), mobilità con servizi da soggetti terzi in abbonamento o compenso (9%), mobilità fornita da altre persone e remunerata (8%).
Inoltre anche servizi di crowdfunding per la raccolta collettiva di fondi (7%), social lending e peer-to-peer lending (4%). Uno scenario in ridefinizione sostenuto da valori quali la solidarietà, il collaborativismo e l’approccio green.

 

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