Latte: via libera all’etichettatura d’origine del latte e dei trasformati

Accettato dall’Ue, decreto che introduce l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia: dovrà essere sempre presente l'origine della materia prima in etichetta, in particolare indicando sempre il paese di mungitura del latte.

È scattato il via libera europeo allo schema di decreto che introduce l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia. La Commissione UE, infatti, non ha sollevato rilievi o obiezioni entro il termine previsto di tre mesi.

Questo sistema, in vigore dal 1 gennaio 2017, consentirà di indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini.

Martina_ministro"È un passo atteso da anni - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - che ci consentirà di valorizzare il lavoro dei nostri allevatori e di tutta la filiera lattiero casearia. L'Italia si pone all'avanguardia in una sperimentazione sulla massima trasparenza dell'informazione al consumatore. Il nostro obiettivo è che questa legge sia poi estesa a tutta l'Unione europea, dando così più strumenti di competitività e tutela del reddito ai produttori. Ringrazio il Commissario UE Vytenis Andriukaitis per la sensibilità e l'attenzione verso un provvedimento che, insieme a quello francese, non ha precedenti".

I contenuti del decreto:

Il decreto in particolare prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta, in particolare indicando sempre il paese di mungitura del latte.

Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo di una sola dicitura: ad esempio "Origine del latte: Italia".

Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all'origine e il latte fresco già tracciato.

Il provvedimento, tuttavia, sarà valido fino al 31 marzo 2019, perché, Bruxelles ne ha accettato l'emanazione solo in via sperimentale. Decreto che decadrà immediatamente qualora la Commissione dovesse pubblicare l'atto esecutivo, finora ostacolato da parte degli stati Ue, sebbene previsto dall'ari. 26 comm

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