Le malattie croniche più frequenti? Sono soprattutto al sud

Sergio Liberatore, Ad di Iqvia Italia, commenta i dati sulla distribuzione geografica di diabete, asma, ipertensione in Italia

Le malattie croniche – o almeno le più comuni - sembrerebbero diffuse principalmente nelle regioni meridionali del Paese. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Indice della Salute del Sole 24 Ore, realizzato anche sulla base dei dati di Iqvia Italia relativi all’acquisto dei farmaci e alla distribuzione territoriale dei medici.


“Dall’analisi dei consumi di certe classi di medicinali si evince una maggiore incidenza di alcune malattie croniche nelle province del sud - conferma Sergio Liberatore, Ad di Iqvia Italia -. Per esempio, nel caso del diabete 2, il maggior numero di farmaci pro capite è consumato ad Agrigento, Messina e Taranto. Mentre Bolzano è ultima in classifica. Le differenze dipendono in primis dalla diversa composizione anagrafica della popolazione: la prevalenza del diabete 2 aumenta con l’età fino a raggiungere circa il 20% negli over75. Inoltre, secondo il Rapporto epidemiologico Passi dell’Iss, la rilevanza del diabete è maggiore nelle persone con basso livello di scolarità e con difficoltà economiche”. Non vanno comunque dimenticati i fattori di rischio associati alla patologia: la familiarità, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso.

Quanto all’asma, l’Organizzazione mondiale della sanità ne rileva un sensibile aumento, con un 50% di casi in più ogni decennio nel mondo. Le regioni? Dai fenomeni di urbanizzazione, con conseguente aumento della densità di persone per esempio nelle periferie, alla crescente tendenza a vivere in ambienti chiusi, con alti livelli di polvere e acari, sino all’elevato tasso di inquinamento: “Secondo il centro epidemiologico Epicentro delll’Iss ogni anno, in Italia, circa nove milioni di persone si ammalano di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e 4 milioni di esse ricorrono a cure”. La malattia è più presente nelle zone mediterranee che in quelle continentali, sviluppandosi di più all’aumentare della temperatura media ed al diminuire dell’escursione termica. Scarso esercizio fisico e sovrappeso sono ulteriori fattori di rischio.

Nel caso dell’ipertensione, la caratterizzazione geografica è meno evidente, dato che la patologia è molto diffusa in tutto il Paese: “Un aspetto che va tenuto sott’occhio, e su cui va sensibilizzata la popolazione, è l’aderenza alla terapia farmacologica – segnala Liberatore -. Spesso i pazienti sono asintomatici e pertanto non prendono i farmaci oppure interrompono la terapia. Anche per la pressione arteriosa, è fondamentale mantenere un corretto stile di vita: limitare il sale nella dieta, il fumo, il sovrappeso e l’inattività fisica.

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