Le prospettive del mondo dei pagamenti dal Prepaid Summit 2016

Apertura dei mercati, nuove normative, fintech e tecnologie imperanti in ogni ambito. L'innovazione è lo standard del mercato

L’edizione 2016 del Prepaid Summit Europe che si è tenuta a Milano il 27 ottobre organizzata da Cards International (di cui Mark Up è media partner), ha portato in evidenza i fattori chiave del mondo dei pagamenti elettronici in ambito delle carte prepagate. Diversi i testimonal di prestigio.
La vision di Visa è stata esposta da Greg Shepard (head of prepaid di Visa) secondo il quale le carte prepagate sono gli strumenti che meglio rispondono all’evoluzione che sta coinvolgendo e cambiando il mercato dei pagamenti. In particolare oltre all’eCommerce, altre aree stanno spingendo le prepagate quali il consumer traveller e corporale business travel, adolescenti e giovani e servizi per non bancarizzati, come confermato da Andrea Zamboni, marketing manager Europa del sud di Visa.

Il ruolo della tecnologia
Le carte prepagate necessitano un approccio di sicurezza finanziaria non dissimile dagli altri strumenti e richiedono sistemi di identificazione certa del titolare. Su questo versante la tecnologia biometrica sta dando un importante contributo con servizi di Kyc (Know Your Customer) come quello mostrato da Safran per voce di Philippe Le Pape. Un sistema che utilizza il semplice metodo dei selfie per verificare l’identità. Un altro fronte di sviluppo sono i dispositivi indossabili (wareable) e tutto ciò che attiene al Fintech. Come spiegato da Bernardo Nicoletti di Transigma Partners, il 66% delle applicazioni Fintech è nell’ambito dei pagamenti. Sul fronte dei wareable device è di rilievo l’esperienza di Barclays con braccialetti integrabili negli orologi da polso, in grado di consentire una pagamento elettronico.

Opportunità
Vi sono nuovi ambiti dove i prodotti prepagati hanno un grande futuro. Questi sono la fidelizzazione in senso allargato e il welfare, soprattutto alla luce dei nuovi cambiamenti normativi come illustrato da Andrea Verri di Amilon. Il settore bancario, aggredito dai nuovi player e operatori fintech, può trovare opportunità puntando sul proprio ruolo tradizionale di detentore di pubblico risparmio ed erogatore del credito. In particolare Sia, per voce di Niccolò Romani, ha messo in evidenza la valenza dell’istant payment mediante piattaforme P2p.

La sfera di cristallo
Prevedere il futuro non è mai semplice, soprattutto in un contesto così mutevole come l’attuale. Il Prepaid Summit ha fatto emergere alcuni segnali che possono portare ad alcune considerazioni. In pillole.
Il primo dato di fatto è che la tecnologia e l’innovazione non sono più un elemento di disruption ma uno standard di percorso. Non è un tema espressamente legato alle carte di pagamento ma tra le righe è ormai sempre presente in tutti gli ambiti. La velocità con cui l’evoluzione tecnologica avanza è in aumento e sull’asse del tempo i cambiamenti si infittiscono sempre più. Questo significa che la strategia di qualsiasi soggetto sul mercato deve essere quella di precedere le opportunità che la tecnologia offrirà, come la messa a punto di concept e modelli di business aggiornati. Altrimenti chi è leader oggi, domani uscirà dal mercato. Altro dato di fatto ineludibile: in ambito finanziario, più dei prodotti e del servizio conta la relazione. Il soggetto che saprà dialogare con il consumatore-utente in modo privilegiato diventerà entry gateway ai servizi e relegherà in secondo piano gli attori di mercato. Già oggi il consumatore può avere nel proprio portafoglio digitale, gestito da un big player americano, diverse carte di pagamento e utilizzarle indifferentemente. I servizi di relazione che il wallet eroga, sono quindi più importanti dei soggetti che eroga la carta. I millennials e la generazione Z consumano e interpretano i consumi in modo completamente differente rispetto a chi oggi sostiene il mercato. Di questo ancora non vi è consapevolezza ma è un ambito in cui nascono i mercati di domani a partire da oggi. Le banche italiane non sembra stiano reagendo agli stimoli del mercato con sufficiente velocità. Ma l’elemento di opportunità circa il fintech comparato a quello di rischio vince. Almeno nei sentimenti...

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome