L’economia circolare trasforma i sistemi agroindustriali

Un parallelo fra i programmi del Regno Unito e le strategie d’impresa in Italia. Modelli industriali a caccia di valore aggiunto (da Mark Up 250)

034_MARKUP06_2016_Economia_Circolare_intIn virtù della progressiva affermazione dell’economia circolare si vanno affermando nuove vie nel design, nella progettazione e nella produzione di manufatti con nuove prospettive di riciclo e gestione degli scarti. Protagonisti e attività vengono riassemblate per tempistiche e spazi secondo modelli inediti improntati a nuove sinergie. Il pubblico è coinvolto nella misura in cui le ricadute positive siano di beneficio sociale, in assenza di una remunerazione diretta da parte del mercato. La bioeconomia circolare è un esempio di successo del binomio fra tecnologia e naturalità.

Nel Regno Unito con il 2016 è partito il nuovo programma di Wrap (Waste Resources Action Plan) per affrontare in modo sistemico e collaborativo le sfide sul tappeto. Virare verso produzione e consumo sostenibili può consentire all’economia britannica un risparmio di 20 miliardi di sterline. Lanciato nel 2005, lo scorso anno il piano ha raggiunto l’obiettivo di riduzione complessiva dei rifiuti programmato che si è tradotto in 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti in meno da gestire, in emissioni di CO2 evitate per un totale di 2,9 milioni di tonnellate, per un risparmio complessivo di 1,6 miliardi di sterline. Da qui la necessità di aprire ora una nuova fase che coinvolge  le principali aziende internazionali dei settori food, beverage e dei maggiori retailer  del Regno Unito, che insieme rappresentano oltre il 93% della quota di mercato nazionale.

I nuovi obiettivi sono molto ambiziosi e prevedono un’ulteriore riduzione del 20% dei rifiuti da cibi e bevande, delle emissioni di CO2 associate al consumo di cibi e bevande e del consumo di acqua nella supply chain. Le migliori pratiche verranno promosse attraverso un approccio di sistema: per la prima volta tutte le parti lavoreranno insieme per raggiungere traguardi collettivi lungo l’intera catena di approvvigionamento. A partire dai progressi già ottenuti.

L’articolo completo su Mark Up 250

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