Legge Regionale Friuli: Federdistribuzione accoglie con favore l’impugnativa dell’Esecutivo

Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione

Non sorprende che Federdistribuzione, il soggetto più noto e rappresentativo del commercio moderno italiano presso le Istituzioni, accolga con un plauso tutt'altro che tiepido la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge promulgata dalla Regione Friuli Venezia Giulia che imponeva 10 giornate di chiusura obbligatoria per gli esercizi commerciali.
“La decisione del Consiglio dei Ministri appare coerente con il rispetto dei principi comunitari e nazionali di liberalizzazione dei mercati e di tutela della concorrenza – commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione–. Sono ormai più di quattro anni che una legge dello Stato ha concesso all’imprenditore la piena libertà di gestione dei suoi punti di vendita anche per quello che riguarda gli orari e i giorni di apertura e chiusura dei punti di vendita. Un principio che va difeso e che consente al commercio di adeguarsi nel modo migliore alle esigenze di servizio richieste dai cittadini”.

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Giovanni Cobolli Gigli, Presidente Federdistribuzione

La legge regionale del Friuli non è l'unica ad essere ritenuta sospetta di difformità (si veda Mark Up, n.249, pag.112) in relazione a una possibile limitazione della concorrenza, che è stata ulteriomente aperta dal Governo Monti con la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, un cavallo di battaglia di Federdistribuzione. La quale si auspica, ovviamente, che “il Governo continui a difendere con determinazione i principi di promozione e tutela della concorrenza -aggiunge Cobolli Gigli- anche di fronte ad altre iniziative già assunte dalle istituzioni locali, finalizzate a limitare le liberalizzazioni avviate a livello nazionale. Con ciò mostrandosi coerente con le numerose dichiarazioni dell’Antitrust e i ripetuti pronunciamenti in questo senso della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato”.

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