L’Europa è anche meta di luxury shopping per i turisti

I turisti, soprattutto quelli provenienti da continenti extra-europei, e in particolare da Cina e Far East, prediligono sempre di più l'Europa per il loro shopping nel mercato dei prodotti di lusso. Nel 2016 questa voce è aumentata a circa il 50% delle vendite totali ai viaggiatori, rispetto al 35% del 2014, secondo una ricerca firmata Exane Bnp Paribas e realizzata in collaborazione con Contact Lab, società specializzata in digital direct marketing.
Il merito di questo boom è da ascrivere non solo al cambio favorevole all'euro e all'Ue, ma anche alla ricchezza e varietà dell'esperienza d'acquisto che abbraccia diversi settori, non solo merceologici (abbigliamento, calzature, accessori, leather&bags, ecc.), ma anche di stile e culturale (design, cucina ed eventi), in un'osmosi molto forte soprattutto nei luxury goods e assai apprezzata, soprattutto dai turisti asiatici che visitano in copiose comitive sia l'Italia che la Francia e la Spagna.
Fra le aree geografico-mercatistiche più penalizzate spicca il Nord America, il cui peso sul fatturato totale delle vendite ai luxury traveller è sceso dal 16% del 2014 al 14% del 2016. Il dollaro forte ha, però, sortito il pregio di far aumentare gli acquisti all'estero di beni di alta gamma da parte degli americani, la cui incidenza è passata dal 2% al 5% del totale, in termini di vendite.
In Europa scende l'appeal del Regno Unito, che tuttavia potrebbe riguadagnare posizioni con l'indebolimento della sterlina (quando non si tratta di prodotti importati).
Gli asiatici di passaggio in Europa, nonché i turisti in arrivo dai Paesi del Golfo, acquistano il 50% dei beni di lusso all'estero, principalmente in Europa. Negli Emirati Arabi, il 50% degli acquisti di beni di lusso è realizzato da clienti esteri, provenienti soprattutto da Oriente o dai Paesi arabi vicini.

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