Linkontro Nielsen 2016: spunti e riflessioni sull’economia italiana

Linkontro Daveri
In foto da sinistra Francesco Daveri, Professore dell'Università Cattolica, Benedetta Corbi, giornalista Tgcom24 e Marzio Barbagli, Professore dell’Università di Bologna

Quali sono le principali sfide economiche che abbiamo davanti e quale contesto si prospetta per nostre aziende? Risponde a queste domande l'intervento a Linkontro Nielsen 2016 di Francesco Daveri, Professore dell'Università Cattolica, che sintetizza stato attuale e prospettive future in tre punti fondamentali.

  1. Nel 2015 per il Pil italiano torna finalmente il segno più, con una crescita dell'0,8% dopo tre annate negative consecutive. Un dato positivo che trova riscontro anche nella produzione industriale (+1%) e nelle vendite al dettaglio in volumi (+0,3%). Da un confronto con i risultati raggiunti dall'Eurozona, poi, emerge che abbiamo accorciato le distanze dagli altri Paesi.
  2. Per il 2016 ci si attende un consolidamento di questi risultati trainati dal mercato interno. La crescita del Pil quest’anno dovrebbe infatti superare l’1%, previa necessaria accelerazione nel secondo trimestre, e la stessa cosa vale per il 2017. A differenza del passato, comunque, non saranno le esportazioni a fare da traino, ma l’incremento arriverà dalla domanda interna. "Questo significa che anche se altri Paesi come la Cina rallentassero per noi non sarebbe un gran problema, perché la nostra situazione dipende non dipende da ciò che accede all’estero", sottolinea Daveri.
  3. La ripresa è diseguale. Sia a livello di settori, sia a livello di canali. La disuguaglianza premia infatti categorie merceologiche come la profumeria e gli alimentari, insieme ai format discount e della gdo specializzata. Soffrono invece maggiormente iper e grandi superfici, così come gli altri comparti di prodotto.

In sintesi: "la ripresa di oggi non è quella degli anni '60 o '90, la ripresa di oggi è lenta e graduale, ma apre alla possibilità di fare meglio e di mettere in atto un cambiamento", specifica Daveri. Per le imprese non si tratta quindi "di una semplice call to action, ma di un vero e proprio imperativo all’azione. Non bisogna provare, bisogna fare”.

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