L’innovazione agroalimentare che passa per l’Alto Adige

In attesa di salire sul palcoscenico di Expo 2015, all’interno del Padiglione Italia, l’Alto Adige presenta le proprie eccellenze agroalimentari nel dossier di Business Location Sudtirol. Il territorio altoatesino sta infatti registrando una rinascita della professione agricola sia a livello generazionale che tecnologico, concretizzata innanzitutto nel nuovo parco Noi Techpark in costruzione a Bolzano, che ricoprirà un ruolo chiave per la modernizzazione del settore.
All’interno del polo industriale collaboreranno il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg, l’Università di Bolzano e il laboratorio Eco-research, nonché istituti quali il Fraunhofer e l’Eurac research, il tutto in un’ottica di innovazione indirizzata agli ambiti della qualità e sicurezza alimentare, tecniche di produzione degli alimenti e certificazione di origine per i prodotti tipici.
L’Alto Adige punta così a valorizzare, anche a livello comunicativo, un territorio che vanta in Ue il primato per superficie continua riservata alla coltivazione di frutta, con 18.540 ettari di estensione e 7.600 coltivatori. Solo il raccolto di mele altoatesino incide al 50% sul totale italiano e al 10-12% su quello dell’Unione europea, con picco del 40% per il segmento biologico. All’interno di un panorama agroalimentare con soggetti eterogenei, da società internazionali a pmi e giovani start-up, l’area altoatesina cerca inoltre di veicolare la varietà della propria offerta produttiva oltre il comparto mele, focalizzandosi ad esempio sui suoi 5.043 produttori di latte e 4.779 viticoltori.

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