Made in Italy: le opportunità in Europa tra gdo ed e-commerce

Nuove sfide ma anche nuove opportunità di business per le aziende italiane che si affacciano al settore della gdo e delle vendite on-line, con l’intento di estendere il proprio export. Questo il tema in discussione al XIV Forum Annuale del Comitato Leonardo, svoltosi  presso la sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma.

Concentrazione. Alla base del confronto tra istituzioni e imprenditori uno studio effettuato nei quattro mercati di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, dove il settore risulta particolarmente sviluppato, con un valore totale pari all’80% di tutto l’e-commerce europeo. La ricerca ha evidenziato il fenomeno della concentrazione della gdo in un numero ristretto di top player di natura internazionale sia per il settore alimentare che per il non alimentare. Riuscire a diventare fornitori per tali players offre ai produttori una maggiore visibilità e la possibilità di entrare anche in questi ulteriori mercati.

Food. Le grandi catene di supermercati appaiono il veicolo distributivo migliore anche se una delle maggiori criticità è rappresentata dalle abitudini dei singoli paesi: in Spagna ed in Francia, ad esempio, la domanda di prodotti alimentari e vini italiani è modesta rispetto alle dimensioni dei mercati, mentre negli altri paesi viene spesso privilegiato l'uso delle private label, con una forte perdita dell'identità di brand. Restano comunque interessanti le nicchie di mercato sensibili alla qualità del cibo e all'appeal del made in Italy, con ottime prospettive per gli esportatori di specialità. Nell'e-commerce le possibilità sono buone soprattutto per i prodotti brandizzati e di consolidata notorietà internazionale, mentre risultano penalizzati i prodotti freschi.

Non-food. In questo caso, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di fascia medio-alta, il canale preferenziale si conferma quello della gdo, sia pure con le difficoltà ed i limiti che sono insiti nelle dimensioni aziendali e nelle politiche dei grandi gruppi con cui si trovano ad interloquire.  Più complessa appare invece la strada dell'e-commerce, con i prodotti italiani che spesso risultano in forte debito di competitività.

Marketing. Per entrambi i comparti è fondamentale investire sia sul servizio delle referenze che sul marketing, con campagne di comunicazione, fiere ed eventi in loco. È importante intervenire sul posizionamento del brand, evidenziando fattori di differenziazione basati su qualità, capacità di innovazione e design.  E' infine evidente come, in un quadro in cui la gdo diventa preponderante e il canale e-commerce si sviluppa sempre più, i produttori di fascia intermedia soffrano la mancanza di player italiani della grande distribuzione e dell'e-commerce attivi in continuità anche all'estero.

Ruolo dell’esecutivo. “Sul mercato mondiale si stanno affacciando 800 milioni di nuovi consumatori in cerca di prodotti con un forte contenuto di qualità. E’un’opportunità che dobbiamo cogliere, innovando profondamente il supporto governativo all’internazionalizzazione delle nostre imprese”, sottolinea il Vice Ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda.

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