Meritocrazia: istruzioni per l’uso

Gli opinionisti di Mark Up: Patrizia Fontana (da Mark Up n. 258)

Si parla troppo poco di meritocrazia e di assenza della stessa del nostro paese. Abbiamo tutti un’idea di cosa voglia dire merito, più o meno allineata al pensiero che sia giusto che chi è più bravo nel proprio lavoro acquisisca responsabilità e abbia maggiori possibilità di crescita nel contesto in cui opera. Ma il concetto di merito è composto da molte variabili che ci indicano come dovrebbe essere una società meritocratica e soprattutto quanto siamo effettivamente meritocratici.Il Forum della Meritocrazia misura lo stato del merito in Europa attraverso il suo “meritometro”. Lo studio si basa sull’analisi di sette variabili: grado di libertà, pari opportunità, qualità del sistema educativo, attrattività per i talenti, regole, trasparenza e mobilità sociale. Lo strumento è stato presentato al Senato con l’intento di fornire dati oggettivi ai policy makers per diffondere la cultura del merito in Italia. Il report del 2015 ci ha rivelato che tra i 12 paesi presi in esame, l’Italia si è collocata ultima. I paesi Scandinavi si sono rivelati più meritocratici, seguiti da Paesi Bassi, Germania, Gran Bretagna, Austria e Francia. Lo studio ha evidenziato grossi deficit strutturali su molte delle variabili utilizzate. Le lacune più significative sono state trovate su trasparenza, regole e libertà. Nondimeno, le altre quattro variabili si sono comunque attestate ben al di sotto della media. Questo vuol dire che c’è ancora molto lavoro da fare su tutti i fronti del merito in Italia. Nel frattempo si sta finalizzando lo studio aggiornato del 2017, così capiremo cosa è cambiato negli ultimi anni. Questo ci permetterà di rendere evidente cosa facciamo più fatica a migliorare e soprattutto cosa dobbiamo fare, in quanto a politica e come società.

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