Nasce Oita, polo per l’innovazione nel trasporto alimenti

L’Osservatorio Interdisciplinare trasporto alimenti (Oita) avrà funzioni aggregative, consultive e propositive sul tema, promuovendone lo sviluppo anche normativo.

Dall’esperienza di Food’n’Motion di Expo ha preso vita Oita - l'Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti, che si propone come nuovo polo aggregativo per il settore, dotato di un programma e di obiettivi eterogenei e articolati. A ricoprire il ruolo di presidente esecutivo è stata chiamata Clara Ricozzi, già vice presidente del Freight Leaders Council, come strumento consultivo è stato invece costituito un Comitato Tecnico Scientifico.

Questi i tre indirizzi prioritari dell’Osservatorio:

  1. Il censimento delle aziende che trasportano cibo a vario titolo e in diversi regimi di temperatura, nonché degli organi di controllo e di certificazione.
  2. La stesura di un libro bianco sul trasporto degli alimenti e l’elaborazione di linee guida per un protocollo interministeriale finalizzato a razionalizzare ed armonizzare i controlli nella fase del trasporto dei prodotti alimentari e farmaceutici.
  3. Favorire la ricerca e la sperimentazione sulle medesime tematiche attraverso borse di studio, master e dottorandi con importanti università.

CLARA RICOZZI_presidente esecutivo Oita“La sicurezza igienico-sanitaria del cibo può essere fortemente influenzata dalla fase del trasporto e il consumatore finale non è nelle condizioni di sapere se il prodotto che arriva sulla sua tavola è stato trasportato con mezzi e in condizioni igieniche adeguati”, ha sottolineato Clara Ricozzi (in foto).

“L’Oita intende, per questo motivo, analizzare in modo più approfondito le attività di movimentazione, logistica e distribuzione dei prodotti destinati al consumo dei cittadini, non solo per colmare l’attuale vuoto conoscitivo, normativo e di certificazioni in questo campo, ma soprattutto per poter fornire alle istituzioni italiane ed europee soluzioni che valgano ad evitare manipolazioni, alterazioni o contraffazioni durante il trasporto”, spiega Ricozzi.

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