Nel Blu Ocean la via di fuga per crescere

Molti la chiamano crisi noi lo definiamo cambiamento. Doloroso. Ma ci sono opportunità nel marte aperto dei nuovi mercati

Mark Up compie vent'anni e li festeggeremo guardando al futuro, ben consci della storia che ha guidato la rivista fin qui e altrettanto consapevoli che cambiare ed evolverci sia l'unica via possibile. Mark Up ha riflesso storicamente l'immagine di un mercato contraddistinto da una fortissima stabilità, nei consumi e nelle innovazioni (non me ne vogliano le aziende del largo consumo) e come quello stesso mercato è rimasto a lungo fedele a se stesso. Oggi, la parola d'ordine è cambiamento.
Intanto, abbiamo cominciato dal direttore, non solo una faccia nuova (seppur relativamente), ma una donna, primo caso nella storia ventennale della rivista. Poi, nel corso di questo anno di lancio e slancio verso il futuro, molte saranno le novità che vi vedranno talvolta comodamente spettatori, in altri casi co-autori e in altri ancora giudici, ma sempre protagonisti.
Ma torniamo al cambiamento, per molti non è stata una scelta, ma un trauma, che ha reso tutto più difficile. Riflettiamoci: il marketing è sempre più digitale, il retail è omnichannel, il consumatore o è cliente o è cittadino, ma ha smesso di consumare per far piacere alla marca. La neosobrietà non è più neo, ma un fatto assodato, con corredo di autodeterminazione mai vista prima. Brutte notizie? Solo per chi non ha voglia di evolvere, per coloro che accarezzano la storia, sperando che si ripeta e che non la vivono come una spinta all'evoluzione. Ma, come dicevamo, che lo si voglia o meno, il cambiamento riguarda tutti, che ti prenda come un treno in corsa o che si sia attrezzati per navigarlo, il mare di fatto è a moti ondosi, imprevedibili. Dati certi: nessuno, pochi verosimili. In realtà, gli unici attendibili sono i meno interessanti perché legati a pochi o a nessun fattore di cambiamento e da lì la negatività, ma se ci facciamo caso la premessa è sempre la stessa “se le cose non cambiano ...”; ma il vento porta con sè anche innovazione, innovazione di pensiero ancora prima che di azione, da applicare, ognuno nel proprio quotidiano: ogni volta che intraprendiamo un'azione che facciamo da sempre, chiediamoci se è ancora quello il modo giusto per farla; ogni volta che dobbiamo prendere una decisione chiediamoci se i parametri che stiamo usando siano quelli attuali. Sembra facile, ma non lo è. Di fatto siamo finiti, volenti o nolenti, nel Blu Ocean. Per chi non fosse familiare con questo termine, si tratta di una teoria che divide il “mondo” in due oceani: uno rosso fatto di mercati e vissuti conosciuti e uno blu, libero da concorrenza e tutto da inventare.
Il rosso è caratterizzato da bassa innovazione e elevata competitività, il blu al contrario richiede creatività e nuovi modi di operare. Per navigare il blu si dovranno sviluppare, quindi, strategie che conducano alla nascita di nuovi prodotti o servizi, che creeranno a loro volta nuovi mercati. Non sarà necessario inventare un qualcosa di rivoluzionario, ma sarà sufficiente interpretare in maniera diversa un bene/servizio già esistente conferendogli un valore innovativo. È quello che proveremo a fare con Mark Up, è quello che tutti noi dovremmo fare, se vogliamo ritornare a divertirci, lavorando.

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