Non Food, 2008 annus horribilis

Consumi e crisi – Calano i consumi dei non alimentari del 2,9%. Soffrono di più elettronica di consumo (-9,2%) e ottica (-8,2%), bene solo il bricolage (+2,5%). Lo rilevano i dati dell’Osservatorio Non Food di Indicod-Ecr.

Un 2008 per nulla brillante, anzi fortemente in perdita per alcuni segmenti e negativo per tutti i prodotti non alimentari che hanno sofferto della congiuntura economica. E anche alcuni mercati che l'anno precedente avevano fatto segnare trend positivi, come quello del benessere, lasciano sul terreno alcuni punti percentuali.

A soffrire di più sono l'elettronica di consumo (-9,2%) e i prodotti di ottica (-8,2%), ma per due motivi diversi. Nel primo caso il trend è stato determinato da dinamiche interne quali il calo degli acquisti e il downsizing dei prezzi per gli elettrodomestici e la deflazione per gli articoli con nuove tecnologie come Tv, cellulari e macchine fotografiche digitali. Nel secondo caso si è trattato di un calo degli acquisti per una categoria di prodotto ritenuta superflua, in un anno in cui è stato necessario ridurre i budget familiari, insieme a una ricerca più accentuata delle offerte promozionali.
Anche i settori tradizionali legati alla cura della casa (mobili e casalinghi) hanno mostrato segnali di sofferenza, seppur in maniera meno problematica rispetto ad altri.

L'unico comparto veramente in crescita è stato il bricolage (+2,5%), il che non sorprende: spinti dalla crisi economica, gli italiani si avvicinano finalmente al mondo del fai da te, tradizionalmente snobbato rispetto ad altri paesi, facendosi carico di una serie di attività alla portata di tutti che in periodi di crescita economica erano affidate a professionisti esterni. E comunque il momento positivo del fai-da-te è confermato dall'andamento degli ultimi 5 anni, che hanno visto una crescita media annua solida e positiva (+2,3%).

I consumi non alimentari 2007/2008

2007 2008 variazione % 2007-2008
Consumi non alimentari (Istat) 169.936 168.951 -0,6
Consumi non alimentari dei comparti analizzati nell'Osservatorio Non Food Indicod-Ecr 110.611 107.430 -2,9


Fonte: elaborazione dati Istat, Osservatorio Non Food 2009 Indicod-Ecr

Chiudono 3.100 pdv

Rispetto alla struttura distributiva, se nel 2007 il numero di punti vendita era rimasto sostanzialmente stabile, nel 2008 la dinamica è stata negativa (mediamente pari a -0,1%), per il commercio ambulante ma soprattutto per quello con sede fissa che, nell'arco di un solo anno ha registrato una riduzione di circa di 3.100 punti vendita (-0,4%). A soffrire maggiormente è il commercio specializzato, sia alimentare (-1,9%) sia non alimentare (-0,7%), dove sono numerose le chiusure dei commercianti indipendenti. Il commercio despecializzato conferma il trend dell'anno precedente: +0,5% con circa 500 unità in più.

Commercio al dettaglio specializzato Non Food per comparto merceologico (numero esercizi 2007-2008)

Numero di esercizi 2007 2008 variazione % 2007-2008
Cosmetici e articoli di profumeria 23.215 22.852 -1,6
Prodotti tessili e biancheria 24.040 22.968 -4,5
Abbigliamento e accessori 129.534 129.663 +0,1
Calzature e articoli in cuoio 27.675 27.851 +0,6
Mobili, casalinghi, illuminazione 52.011 51.044 -1,9
Elettrodomestici, radio-tv, dischi 17.891 17.224 -3,7
Ferramenta, vernici, giardinaggio 39.954 39.825 -0,3
Libri, giornali, cartoleria 44.487 44.696 +0,5
Altri esercizi specializzati 142.309 141.988 -0,2
Totale commercio al dettaglio specializzato non alimentare 501.476 498.111 -0,7



Fonte: elaborazione dati Ministero delle Attività Produttive, Osservatorio Non Food 2009 Indicod-Ecr

Rispetto agli anni scorsi continuano ad aumentare i comparti in flessione: anche nel 2008 i punti vendita di prodotti elettronici (dagli elettrodomestici ai televisori, dai telefoni cellulari ai cd/dvd) e le rivendite di prodotti tessili e biancheria sono diminuiti a tassi più marcati (rispettivamente -3,7% e -4,5%). Seppur a tassi più contenuti, in calo anche il comparto dei mobili (-1,9%), dei cosmetici (-1,6%) e della ferramenta (-0,3%). In controtendenza rispetto alla media complessiva i negozi di abbigliamento e calzature, le cartolerie, le edicole e le librerie, che hanno fatto registrare un leggero incremento in termini numerici, comunque inferiore al punto percentuale.

Per contro, negli ultimi cinque anni la distribuzione moderna Non Food ha reso ancor più capillare la sua presenza sul territorio, con un aumento generale di circa il 30% dei punti vendita. Le grandi superfici specializzate, in particolar modo, hanno aumentato il numero di punti di vendita di circa il 40% nell'arco dell'ultimo quinquennio e del 9% solo nel 2008, riprendendo anche fomat tornati in auge come i punti vendita dentro la città.

La rilevazione
di Indicod-Ecr

È giunto alla settima edizione l'Osservatorio Non Food di Indicod-Ecr, l'associazione italiana non profit che raggruppa 34.000 aziende industriali e distributive del settore dei beni di consumo. Dal 2002 l'indagine monitora in modo sistematico il settore dei beni non alimentari, fornendo la mappa aggiornata dell'evoluzione dell'offerta distributiva nei diversi comparti merceologici che lo compongono, delle quote dei diversi canali, rilevando le trasformazioni in atto e le dinamiche di sviluppo. I settori considerati nell'indagine sono: elettronica di consumo, bricolage, abbigliamento e calzature, articoli per lo sport, tessile, prodotti di profumeria, farmaci da banco e automedicazione, ottica, cancelleria, casalinghi, giocattoli, mobili e arredamento, edutainment . Sono considerati i diversi canali di vendita specializzati e non specializzati: grandi superfici specializzate, negozi specializzati, grandi magazzini e magazzini popolari, mercatoni e cash & carry, ipermercati, supermercati, grandi magazzini.

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