Per acquistare prodotti da bere la famiglia italiana fa traffico

Beverage Scenari – Un ruolo importante nelle dinamiche dei consumi, ma prevalentemente a uso domestico

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1. Quasi 200 euro
vengono spesi
annualmente per
nucleo, suddivisi in 72
visite ai pdv

2. Il supermercato
intercetta la gran parte
del flusso

3. Il prezzo medio tiene
grazie a prodotti più
interessanti

Il beverage resta cruciale nel
consumo domestico. L'analisi
dei dati inerenti al 2008, forniti
da GfK, evidenzia come, nonostante
le temperature non particolarmente
elevate, il mercato abbia mantenuto un trend sostanzialmente
positivo. In particolare
le famiglie acquirenti sono
aumentate del 2,9%, passando da
21 milioni e 600.000 a 22 milioni
e 200.000.

La penetrazione assoluta ha così
raggiunto il 99,8%, ovvero la quasi
totalità della popolazione.

I ritorni
“Si tratta di un mercato altamente
strategico, che genera traffico
in store - conferma Marco Pellizzoni,
key account manager di
GfK, divisione Panel - basti pensare
che, per comprare le bevande,
ogni famiglia si è recata nel
punto di vendita in media 72 volte.
Ciò significa più di una volta
alla settimana.

Anche la spesa è significativa: lo
scorso anno il beverage ha canalizzato
quasi 200 euro. La cifra è
in lieve calo rispetto al 2007, ma
in interessante aumento nel confronto
con il 2006, quando si era
fermi a 194 euro”.

Il prezzo medio
La buona tenuta del settore è attestata
anche dalla crescita delle
vendite a valore, che nel 2008 sono
aumentate dell'1,3%.

Il dato è tanto più rilevante se si
considera che le vendite a volume
sono, invece, lievemente diminuite.
Dichiara Pellizzoni: “Le
aziende hanno saputo proporre
innovazioni di prodotti interessanti,
che hanno consentito di
innalzare il prezzo medio. In tal
senso si riscontra una duplice dinamica:
da una parte crescono le
private label, soprattutto in alcuni
segmenti, come quello delle
acque, dall'altra parte però si rinforzano
i brand che sono in grado
di introdurre innovazioni reali,
di valore per il consumatore”.

I canali
Fra le tipologie di punto di vendita
prevale il supermercato, che
pesa quasi la metà del totale a volume.
Segue l'ipermercato, che si
attesta al 16,6%, e viene tallonato
dal discount, al 15,8%.

“I discount svolgono un ruolo
sempre più importante soprattutto
per quanto riguarda il
segmento delle acque minerali,
mentre su altri comparti (come
i succhi, gli energy e gli sport
drink) hanno una posizione sicuramente
più marginale”.

In questo contesto a soffrire è
prevalentemente il negozio tradizionale,
la cui quota viene progressivamente
erosa.

Di fatto nel 2008 ha perso, nel
confronto con l'anno precedente,
lo 0,3%, scendendo sotto la soglia
del 7%.

  Forza e debolezza del mercato  
 
ACQUA
 
 
PLUS
Sviluppo di nuovi formati; pushing sul consumo extratavola/outdoor; buona attività di lanci
MINUS
Mercato maturo; tendenza a focalizzare la competizione sul prezzo; influenza marcata della stagionalità  
 
BEVANDE PIATTE BASE FRUTTA
 
  PLUS Ampiezza e profondità dell'offerta; innovatività sul piano organolettico e in termini ingredientistici; sviluppo di nuovi segmenti (per esempio functional) MINUS Forte incidenza della promozionalità sugli acquisti; disomogeneità di offerta dei segmenti (bibite, nettari/ polpe, succhi 100% frutta); investimenti più ridotti in comunicazione  
 
BEVANDE PIATTE BASE TÈ
 
  PLUS Ampiezza del target; creazione di nuove nicchie (per esempio bevande salutistiche); presenza di spazi/ margini di crescita (la penetrazione è al 75%) MINUS Ridotta frequenza di acquisto; forte incidenza della stagionalità; disomogeneità di offerta nelle diverse tipologie di pack e formato  
 
ENERGY DRINK
 
  PLUS Bassa incidenza della stagionalità; molteplicità delle occasioni di consumo; forte pressione pubblicitaria (above e below the line) MINUS Consumo concentrato nel fuori casa; target circoscritto sul piano anagrafico; offerta ancora limitata (brand, prodotti)  
 
SOFT DRINK
 
  PLUS Focalizzazione sulla funzionalità; investimento sul packaging (praticità, ergonomia); sviluppo di nuovi flavour MINUS Forte incidenza della stagionalità e delle temperature; posizionamento di prezzo medio-alto/alto; target di nicchia, poco/meno trasversale  
 
BEVANDE GASSATE
 
  PLUS Ampiezza dell'offerta (tipologie, varianti organolettiche, pack); buona attività di lanci; investimenti in comunicazione MINUS Frammentazione del mercato; limitati spazi di crescita (penetrazione elevata); forte incidenza della promozionalità sugli acquisti di alcune tipologie di bevande  
 
APERITIVI
 
  PLUS Innovatività (nuovi prodotti, nuovi flavour); comodità e multifunzionalità del formato monodose; ampiezza e profondità dell'offerta MINUS Marcata eterogeneità (in termini di offerta e di prezzo) dei singoli subsegmenti: target di nicchia (ready to drink); presenza non omogenea a livello geografico  
 
BIRRE
 
  PLUS Sviluppo di nuovi formati; incidenza più ridotta della stagionalità; ampliamento dello spazio dedicato in store MINUS Presenza limitata delle private label e della fascia primo prezzo; tendenza a concentrare la comunicazione nei mesi estivi; influenza marcata delle promozioni sulle decisioni e i comportamenti di acquisto  
 
SPIRIT
 
  PLUS Dinamismo (prodotti, pack); ampia scala prezzo; investimenti importanti e continuativi in adv MINUS Frammentazione dell'offerta; marginalità ridotta; assenza delle private label  
     
           
           

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