Perchè Conad si è messo in viaggio?

Risponde il direttore marketing Pino Zuliani, raccontando obiettivi e filosofia della manifestazione giunta alla sua seconda edizione (da Mark Up 251)

La distribuzione oggi sta vivendo una grande metamorfosi, un ripensamento che la porterà ad una nuova forma, a un nuovo linguaggio. Ogni insegna, in Italia e all’estero, affronta e dovrà affrontare mille decisioni, analizzando costi e benefici di scelte che sposteranno gli equilibri ... online, offline, dimensioni, instore e outofstore. A tutte, però, servirà un punto fermo, una pietra su cui appoggiare il nuovo costrutto. Un punto che non ha nulla di nuovo, ma che affonda le radici nella storia, nel suo dna per ripartire da lì, da lì far discendere le decisioni, selezionare i mezzi. E così forse si può spiegare il viaggio o, meglio, “Il Grande Viaggio” che Conad ha intrapreso negli ultimi due anni, andando su e giù per l’Italia, incontrando persone (oltre le cose), giocando con loro, condividendo pensieri e talenti. Ogni città un diverso programma, ogni città il medesimo approccio: la conversazione, non una comunicazione top down, ma uno scambio, con tutti, famiglie, anziani, bambini. Conad lo dichiara da sempre: è un’azienda fatta da persone, da soci, da clienti (non che le altre non lo siano), ma per Conad questo fatto è un imprinting, è la determinante del proprio valore, della propria riuscita.

Abbiamo incontrato Giuseppe Zuliani, direttore customer marketing e comunicazione di Conad, e con lui abbiamo verificato se le nostre supposizioni fossero esatte.

Siete alla seconda edizione del Grande Viaggio: perché l’avete intrapreso e quali sono gli obiettivi?

Conad è “persone oltre le cose”: non si tratta di un claim, è un modo di vivere il nostro lavoro e il Grande Viaggio si inserisce in questa filosofia. Andare nelle città, animarne la piazza principale, organizzare eventi e talk fa parte della mission Conad di diventare parte integrante del contesto sociale in cui opera. L’obiettivo non è, quindi, la “vendita” piuttosto integrarsi in una costruzione più grande che è quella del territorio e delle persone che lo vivono.

Come siete stati accolti?

In maniera molto positiva. Qualche tempo fa siamo stati a Lodi, dove abbiamo organizzato, nel pomeriggio, attività per i bambini in collaborazione con UISP Unione Italiana Sport Per Tutti: guardare piazza della Vittoria, splendida con il Duomo a fare da cornice, piena di bambini e di famiglie che giocavano è stata una bella emozione e, perché no?, anche una soddisfazione.

I vostri soci come vivono questi approdi?

In maniera entusiasta, è un’operazione che li mette al centro: al centro dell’area in cui operano e al centro di Conad. Uno dei lati più importanti di quest’attività è il numero di stimoli che offre a noi che lavoriamo per la centrale, ma anche agli imprenditori che vivono sul territorio. È un modo per “uscire” dagli schemi classici del lavoro comprendere al meglio la comunità in cui siamo inseriti.

La prima tappa è stata a Lodi, il 16 e 17 aprile, l’ultima a Caserta, il 2 e 3 luglio, tutti i week end una città diversa, come si dipanano le due giornate?

Il sabato, nel pomeriggio giochi di strada per tutti, grandi e piccoli. La sera, la musica con Sesto Armonico diretto dal maestro Vessicchio. A seguire un talk show, un concerto e un apericena con street food, a partire dalle ore 18.00 con i prodotti Sapori&Dintorni Conad. Si ricomincia la mattina della domenica con il corpo bandistico locale, che sfila nelle vie del centro per arrivare alla piazza principale, mentre il maestro Vessicchio e i Solisti del Sesto Armonico vanno in visita al centro anziani. Il pomeriggio è a base di sport, coinvolti atleti e squadre locali, ma non mancano i classici per i più piccoli: trucca bimbi e giocolieri, la merenda per mamme e bambini, cui segue un talk show e lo sport commentato da Gene Gnocchi con alcuni ospiti. Chiude anche la domenica l’apecena e la musica con una band locale.

Tanti talk show, di che cosa si parla in giro per l’Italia?

Sport, benessere, famiglia, alimentazione, ma anche cultura, arte e musica. Non c’è un singolo argomento, ma si spazia nei temi e si approfondisce con i vari ospiti.

A giudicare dal numero di attività che mettete in pista, la macchina organizzativa sembra piuttosto importante ...

Lo è, ma, come nel caso di Lodi, cerchiamo di muoverci in sincrono con altre realtà che lavorano sul territorio, con le istituzioni che, nella maggior parte dei casi, sono molto collaborative e, ovviamente, con il socio. Inoltre, anche per noi della sede centrale è un impegno che ci vede presenti in tutte le tappe, dall’Amministratore delegato, al direttore commerciale. Una riprova di quanto sia per noi importante fare questa strada insieme agli italiani, come noi, cittadini di questo Paese.

 

 

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