Post-Brexit: l’incertezza non frena gli investimenti

I direttori finanziari lo hanno ammesso: il risultato del referendum di giugno relativo all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha creato un clima di incertezza a livello economico. Tuttavia una nuova indagine di Oracle rivela che le aziende dell’area EMEA continueranno a investire alla ricerca di nuove opportunità di crescita in quanto sono consapevoli che non possono rimanere immobili di fronte all’incertezza del momento.

Lo studio di Oracle ‘Stepping into the Unknown’ ha inteso valutare come il voto sul referendum della Brexit e un futuro incerto stiano influenzando le strategie di business e come stiano condizionando le aspettative delle aziende da parte dei loro responsabili finanziari. Il 41% delle aziende ammette di essere stato colto di sorpresa dal risultato del referendum e stanno cercando di riprendersi. Una percentuale simile (46%) afferma che il processo di pianificazione si è fatto da quel momento più complesso, con il 44% che ha sviluppato molteplici piani di emergenza che aggiornano regolarmente per assicurarsi che la propria azienda continui a operare nonostante i cambiamenti. I responsabili finance delle aziende prevedono cambiamenti rilevanti nel panorama competitivo: il 50% ritiene che sempre più aziende saranno in difficoltà mentre il 59% prevede maggiori attività in termini di consolidamento e fusioni e acquisizioni.

Nonostante l’incertezza del futuro, le aziende si rendono conto di non poter tergiversare di fronte a una concorrenza crescente e riconoscono la necessità di continuare a investire in modo strategico. Quasi la metà (46%) afferma di aver pianificato investimenti per la crescita qualora riconoscano delle solide opportunità, anche se procedono con maggior cautela. Per contro, il 32% sta invece limitando la spesa allo stretto necessario. “L’incertezza non ferma l’evoluzione del mercato. Anzi, apre a nuove opportunità, ma bisogna muoversi in modo strategico - ha sottolineato Fabio Spoletini, country leader di Oracle Italia. Alcune delle aziende che oggi hanno più successo sono state lanciate sull’onda della crisi finanziaria del 2008, sfruttando i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e implementando processi sufficientemente agili da adattarsi di pari passo alla loro crescita”.

Pur ammettendo di essere stati colti di sorpresa, la ricerca Oracle rileva che le imprese italiane continueranno a inseguire opportunità di crescita affidandosi ai CFO per definire investimenti strategici. Oltre un terzo (35%) delle organizzazioni italiane ammette che non si aspettava un esito positivo della Brexit, il 42% afferma che dopo il referendum la pianificazione degli investimenti è diventata più complessa e incerta, mentre il 41% ha messo a punto piani di emergenza che vengono aggiornati più volte per operare in questa fase di cambiamento. Di fatto, il 51% dei CFO in tutta Italia sta proseguendo con gli investimenti nonostante lo shock del referendum, mentre il 30% sta limitando la spesa allo stretto necessario.

I CFO riconoscono che un mercato più incerto richiede una migliore pianificazione e una maggiore flessibilità, il 47% dei responsabili finance sta esaminando diversi scenari contemporaneamente e il 43% ha aumentato il numero delle fonti di dati da prendere in considerazione per valutare l'impatto di incertezza. Infine, il 51% si aspetta un incremento di merge & acquisition e di azioni di consolidamento e il 46% crede che più aziende saranno fuori dal mercato.

Le aziende si rivolgono ai responsabili finanziari per aiutarle a identificare e perseguire opportunità all’interno del mercato post-Brexit. A livello globale, il 52% dei responsabili finanziari afferma che l’incertezza ha puntato i riflettori sul dipartimento finance poiché il loro ruolo ora è principalmente quello di consigliare la propria azienda su come raggiungere gli obiettivi di crescita. Analogamente, il 53% afferma che il proprio ruolo è più che mai focalizzato sulla pianificazione a lungo termine.

I CFO ammettono inoltre che un ambiente precario richiede una pianificazione più accurata e una maggior flessibilità. Il 48% dei responsabili finanziari sta creando piani per molteplici scenari e il 47% ha aumentato il numero delle fonti di dati di cui tener conto nella loro pianificazione.

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