Prezzemolo&Vitale

#ilsegretodelsuccesso atterra a Palermo per incontrare Prezzemolo&Vitale e farsi raccontare una storia fatta d'amore e di passione, in cui famiglia e lavoro non solo convivono, ma eccellono nel loro risuonare l'una nell'altra (da Mark Up n. 258)

Eccoci in Sicilia, a Palermo: è tutto come uno si immagina: sole, una leggera brezza, il mare che spunta dal finestrino dell’aereo ... ad attenderci Giusi Vitale con il figlio
Salvatore; siamo venuti per loro, per Prezzemolo&Vitale, il marito Giuseppe ci attende nel primo negozio che visiteremo, poi a casa per le foto, dove ci sarà anche Vincenzo, il figlio diciassettenne ancora al liceo, ma che nel tempo libero cura i social. La figlia maggiore ha scelto un’altra strada, fa la psicoterapeuta. “Ha un bambino di quattro mesi. Bellissimo” commenta fiera nonna GiuGiu. Anche qui il nostro obiettivo è carpire il segreto di un successo fatto di qualità, di ricercatezza, per sfatare il mito che al Sud si vende solo a prezzo. Non è così ... ma ascoltiamo la loro storia ...“Sia io che mio marito siamo figli di commercianti: siamo originari di Carini, vicino Palermo; mio padre ha sperimentato un market in città che fu subito un successo, forte della cultura che portava dal proprio paese, legata al territorio, ai prodotti di buona qualità, l’olio buono, le cose fatte in casa. Questa caratteristica se l’è portata dietro anche nel rapporto con i clienti, ai quali era solito dare le ricette, li invitava a degustare, a sperimentare prodotti che acquistava di volta in volta. Con l’avvento della grande distribuzione, il supermercato si adeguò alle necessità e cominciò ad affiliarsi prima a Conad poi a Sisa; intanto conobbi mio marito che invece proveniva da una famiglia di bottegai tradizionali, specializzati in latticini; addirittura suo papà produceva la mozzarella nel laboratorio dietro il negozio. Ci siamo conosciuti nel 1982 a una festa e abbiamo scoperto di essere tutti e due “figli d’arte” e di avere tante cose in comune, così è nata la nostra storia. Ci siamo sposati nel 1984. Io studiavo, lui aiutava nel negozio di suo padre”.
Vitale: Poi il desiderio di indipendenza era molto grande e nel 1986 abbiamo deciso di aprire, con i nostri risparmi, una piccola bottega. I genitori erano un po’perplessi,invece ci hanno aiutato, anche economicamente. Per i primi 10 anni abbiamo gestito un negozio tradizionale, stile Prezzemolo ...
Prezzemolo: 50 mq, un grande banco salumeria e dietro una piccola scaffalatura di 10 metri. Soprattutto andavamo alla ricerca di formaggi e salumi per farli conoscere, grazie all’esperienza fatta con papà. Ancora oggi, assaggiando, cerco di ricordarmi i sapori di un tempo.
Vitale: In occasione di una fiera, a Verona, abbiamo conosciuto Giorgio Onesti, cultore di prodotti d’eccellenza, che aveva raccolto  produttori in tutta Italia e ne era diventato agente. È stato un incontro molto importante; grazie a lui abbiamo conosciuto tantissimi produttori con i quali si è stabilito un rapporto che è andato oltre la fornitura. Sono stati anni molto belli, in cui abbiamo viaggiato molto in Italia e ci siamo fatti un nostro bagaglio.
Vitale: Per dieci anni siamo rimasti lì. Intanto la distribuzione moderna cominciò ad alzare gli standard qualitativi e noi eravamo rimasti una piccola bottega. Nel frattempo, mio padre aveva deciso di mollare perché era stanco, così noi abbiamo rilevato il negozio, sostituendo la maggior parte delle referenze di salumeria. Abbiamo continuato la sua attività per qualche anno, poi abbiamo aperto il secondo negozio, e adesso siamo a sei. Tutti a Palermo, vicini tra loro, quasi tutti in centro.  Abbiamo un fatturato di 24 mln euro. Il negozio a più alta redditività è quello di Via Noto, che realizza circa 12 mila euro al mq, è il più piccolo e centrale. Per fortuna, da qualche anno, è entrato in azienda anche nostro figlio Salvatore che si occupa della gestione, del settore informatico e soprattutto della piattaforma che serve da polmone per tutti i pdv, oltre che dei rapporti con l’industria.
Prezzemolo: Grazie a lui abbiamo avuto anche il coraggio di aprire a Londra. Una bellissima esperienza: un market di 350 mq, moltissimi italiani ci vengono a trovare, anche i figli dei nostri clienti in Italia, perché si sentono a casa.

Come vi spartite i compiti?
Vitale: Io mi occupo del controllo, degli ordini, dei fornitori e soprattutto del marketing -volantini, comunicazione ecc.- e questo mi porta via parecchio tempo. Inoltre, mi occupo da sempre del personale, cosa alla quale non voglio rinunciare e che mi piace particolarmente.
Prezzemolo: Io mi occupo di tutto il fresco, dagli ordini dei salumi, aiutato sempre da mio figlio. Ogni mattina alle quattro vado al mercato e scegliere la frutta e verdura per i nostri banchi. Mi piace moltissimo.

Qual è il segreto del vostro successo?
Vitale: La passione, l’anima che mettiamo dentro i negozi. L’anima non è rivolta solo al cliente, perché questo ormai è dappertutto, ma è l’attenzione per la persona nel senso più lato, dal fornitore al dipendente, al cliente. Un concetto universale. È importante oggi coinvolgere non solo il cliente, ma anche lo staff e chi fornisce i prodotti. Credo che questo alone di rispetto dell’uomo, nel suo valore, sia una cosa che ci ha guidato e che ci ha portato bene. Quando si spargono cose buone, poi ritornano.

Come sarà il futuro?
Salvatore Prezzemolo: Assistiamo a un cambiamento radicale: è il cliente che sceglie l’azienda nella quale si rispecchia meglio. Il trucco sta nell’affermarsi ancora di più dal punto di vista dei pilastri caratteriali dell’azienda, i cosiddetti beni intangible: la cura del cliente, chiamarlo per nome. Il cliente ha bisogno di sentirsi a casa, tranquillo: non bisogna tempestarlo di questionari, di informazioni. È bombardato da pubblicità e non ne ricorda
nemmeno una, ma si ricorda del salumiere che gli chiede come era il prosciutto.

Fra 10 anni dove vi vedete?
Vitale (ridendo): Noi ai Caraibi.
Salvatore Prezzemolo: Io in crisi di nervi.

Famiglia e lavoro ... com’è?
Prezzemolo: Lui ha persino fatto la tesi di laurea sul fenomeno Prezzemolo&Vitale.
Salvatore: ... Strategica perché non potevano farmi domande alle quali non potevo rispondere. Azienda e famiglia sono un tutt’uno, si fondono ma non manca nulla, anche se il percepito è che si parli sempre di lavoro.
Vitale: Vincenzo vuole andare avanti con gli studi in economia e lavorare in azienda, è più propenso a marketing e comunicazione, si occupa dei social, secondo me si farà...
Prezzemolo: È anche quello che ha il palato di papà!

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