Raddoppiano i consumatori di vino bio, preferito dai millennials

Nomisma Wine Monitor
I millennials bevono bio: è la tendenza individuata dal Wine Monitor Nomisma

Il biologico ha successo in Italia, a confermarlo dopo anni di crescita sono anche i dati Nomisma relativi al primo semestre 2016: nella sola gdo il consumo alimentare di prodotti biologici è salito del 20,6% rispetto al primo semestre 2015. In questa onda positiva entrano anche i vini biologici, sempre più interessanti per i consumatori e anche per gli agricoltori, visto che sempre più aziende agricole scelgono di dedicarsi alla coltivazione della vigna secondo i principi del biologico: negli ultimi 10 anni le superfici agricole sono cresciute del 128%. In Italia ogni 10 ettari coltivati a vite uno è bio, in tutto sono 66.578 gli ettari dedicati a questa coltura. Meglio di noi fa solo la Spagna. La Sicilia è la regione con la maggior superficie dedicata, il 38%, e con l'incidenza maggiore della vite bio, il 25% degli ettari totali coltivati a vite.

L'interesse da parte del primo settore è legata a un giro d'affari che nel 2015 valeva 205 milioni di euro, di cui un terzo sul mercato interno, ovvero 68 mio euro, nei vari canali dalla gdo alla ristorazione fino alla vendita diretta, e per i due terzi rimanente all'estero, 137 mio euro, +38% rispetto all'export di vino bio del 2014. La Germania è il primo Paese di destinazione, seguono Usa e Svizzera. Nomisma osserva poi che le aziende che esportano vino bio tendono a indirizzare la propria offerta verso target specifici, proponendo per esempio vino vegano (il 13%), senza solfiti (l'8%) e biodinamici (6%).

In aumento, secondo i dati del Wine Monitor Nomisma, anche i consumatori che scelgono di bere bio: negli ultimi 12 mesi 10,6 milioni di persone sopra i 18 anni ha bevuto in almeno una occasione del vino biologico. Di questo 21% della popolazione nazionale (nel 2013 era solo il 2%, nel 2014 era già l'11%), il 15% ha consumato vino bio a casa propria o di amici, il 6% fuori casa.

Il vino biologico si beve prima di tutto perché è più naturale, secondo il 44% di chi lo apprezza, ma anche perché è di qualità, a dirlo il 17% degli utenti, e per questo chi lo acquista nel 75% dei casi è disposto a spendere di più rispetto a un'etichetta tradizionale. A farne un trend interessante sono poi i millennials, poiché l'8,7% di loro mostra molto interesse per il vino bio.

Nomisma Silvia Zucconi
Silvia Zucconi Insight Coordinator – Wine Monitor Nomisma

"Il marchio biologico è induibbiamente un valore distintivo di grande successo - afferma Silvia Zucconi, insight coordinator Wine Monitor Nomisma -, non solo per l'alimentare, ma anche per il vino; in soli due anni la consumer base di vino bio è raddoppiata. Ma il successo non si ferma ai confini nazionali: l'export di vino bio nell'ultimo anno cresce del 38%, a fronte di una crescita complessiva del vino italiano del 5%. Questo significa che la qualità dei vini biologici italiani ha un ottimo posizionamento anche all'estero, soprattutto in Germania (38% dell'export), primo mercato di destinazione per l'Italia. Ci aspettiamo che queste tendenze vengano confermate anche con la prossima vendemmia".

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome