Nel 2016 gli impianti autorizzati in Italia hanno trattato un volume di Raee (Rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici) pari al 40,8% degli Aee (apparecchi elettrici ed elettronici) immessi sul mercato: gli obiettivi europei prevedevano il 45% entro la fine dell'anno scorso

In base al secondo rapporto dedicato alla gestione dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), nel 2016 sono 940 gli impianti iscritti all’elenco del Centro di coordinamento Raee che comprende sia quelli per il trattamento/recupero materie prime sia gli impianti di immagazzinamento prima dell'invio al trattamento.
La maggior parte degli impianti (665) si trovano nel Nord Italia, mentre gli altri 275 sono distribuiti fra Centro (148) e Sud Italia, isole comprese (127).

Il dossier presenta i dati relativi ai quantitativi di Raee gestiti nel 2016 dagli impianti di trattamento, aziende adibite al recupero e al riciclo dei Raee, e acquisiti annualmente dal Centro di coordinamento Raee, come previsto dall’articolo 33 del decreto legislativo 49/2014.

A fronte delle 876.757 tonnellate di Aee (Apparecchiature elettriche ed elettroniche) immesse sul mercato e dichiarate al Registro Aee nel triennio 2013-2015, gli impianti autorizzati hanno trattato nel 2016 un volume complessivo di 358.273 tonnellate: il 79% delle quali provenienti da Raee domestici, il 21% da Raee professionali.
Nella dichiarazione 2016 i Raee trattati sono aumentati dell’8,75% rispetto all’anno precedente. Una quantità notevole di Raee di origine domestica (281.956 tonnellate) è stata trasportata dai sistemi collettivi associati al Centro di coordinamento Raee agli impianti di trattamento in Italia e all’estero, con predominanza di rifiuti appartenenti al Raggruppamento 2 (Grandi Bianchi, 86.480 t), in crescita del 24,9% rispetto al 2015, e al Raggruppamento 1 (Freddo e Clima, 76.950 t) in aumento del 5,9%.
I Raee professionali (76.317 tonnellate) riguardano apparecchiature dismesse appartenenti a tutte le categorie merceologiche individuate dalla direttiva europea 2012/19, finalizzata alla salvaguardia, alla tutela e al miglioramento della qualità dell’ambiente e della salute.

L'Italia e i target europei
Nel 2016 l’Italia ha raggiunto un tasso di ritorno complessivo (rapporto tra Aee immessi sul mercato e Raee trattati) del 40,86%, insufficiente a raggiungere gli obiettivi europei che prevedono il ritorno del 45% della media dell’immesso del triennio precedente entro il 2016.
Il prossimo traguardo prevede il ritorno del 65% entro il 2019.

"Dalla seconda edizione del Rapporto sulla gestione dei Raee emerge un resoconto molto positivo delle attività messe in campo dal 2016 ad oggi da tutti gli operatori coinvolti nella gestione e nel trattamento di questa particolare tipologia di rifiuti -commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di coordinamento Raee-. Nel complesso i dati registrati nel 2017 sono soddisfacenti, ma purtroppo non bastano per raggiungere il target europeo di ritorno del 45% rispetto alle Aee immesse sul mercato fissato nel 2016. I risultati raggiunti dimostrano che la strategia basata sul fare sistema è vincente e va applicata con determinazione in vista degli obiettivi europei 2019 e dell’uscita del decreto sul trattamento adeguato".
"Sia i quantitativi originati dai Raee professionali, sia quelli domestici -aggiunge Longoni- dovranno aumentare con particolare attenzione alle attività di chi deve seguire la raccolta. L’impiantistica italiana è pronta ad affrontare la sfida di un incremento dei volumi da gestire".

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