Residenziale: prezzi -5,6%, male soprattutto il secondo semestre

Secondo l’Osservatorio sul mercato immobiliare residenziale italiano condotto da Immobiliare.it  nel 2014 i prezzi degli immobili residenziali hanno registrato un decremento annuale (-5,6%) quasi interamente attribuibile al peggioramento del secondo semestre (-4,1%). Nei primi sei mesi del 2014 il trend negativo non arrivava al 2% (-1,8%). A dicembre 2014 il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani si è assestato a 2.166 € per mq. 

Prezzi in calo soprattutto nelle grandi città
Sotto le media negativa nazionale troviamo il  Centro (-7%) e il Sud (-6,8%), con significativa svalutazione degli immobili rilevata in Molise (-18,2% in un anno). Considerando solo il secondo semestre, la contrazione più forte si registra nel Mezzogiorno (-5,9%). L’area che, di contro, ha mostrato nell’anno la tenuta maggiore dei prezzi è il Nord-Est: Trentino Alto Adige (-1,2%) e Friuli Venezia Giulia (-2,2%) sono le regioni che hanno arginato meglio il calo. Rispetto alla precedente rilevazione i prezzi tornano a calare in misura più evidente nelle grandi città (-4,8% in sei mesi), dopo un semestre in cui erano le più piccole a soffrire di più (queste si fermano al -3,5%).

Meno immobili in locazione: paura da morosità
Sale, anche se meno che in passato, l’offerta di immobili in vendita: +5,7% nel secondo semestre 2014 (+4,1% a livello di intero anno 2014). Ma sarà impossibile una crescita continua, tenendo conto forte ridimensionamento dell’edilizia, che produce sempre meno: secondo l’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, redatto dall’Ance, nel 2013 la produzione di nuove abitazioni è calata del 18,4%. Nel secondo semestre è diminuita l’offerta di case in affitto (-10,4%) (-10,1% nel 2014). Fenomeno, questo, che, secondo Immobiliare.it, testimonierebbe un diminuito desiderio di mettere a reddito i propri immobili, a causa, più che dell’alta tassazione, degli elevati tassi di morosità registrati nel nostro Paese.

Il tonfo di Roma e  il sorpasso di Firenze
Se nella prima parte dell’anno si sono registrati contenuti rincari dei prezzi (su tutte, +2,4% a Trieste), nel 2014 tutti i capoluoghi chiudono in negativo. L’Aquila (-17,7%) e Aosta (-11,9%) sono i capoluoghi che soffrono maggiormente nel 2014, ma particolarmente significativo è il dato di Roma (-8,4%) che copre il 94% dell’offerta di immobili di tutta la regione Lazio,
Questo tonfo porta la città eterna a perdere il suo storico primato di città con i prezzi più elevati del comparto residenziale: Firenze supera Roma con 3.657 € al metro quadro (-0,5% nei sei mesi, -0,7% nei 12), mentre Milano, che pure cala del 3,1% in un anno e arriva a 3.463 € mq, rimane il terzo capoluogo di regione della classifica.
In coda alla rilevazione sin dal 2012, i capoluoghi meno costosi d’Italia sono sempre Catanzaro (1.188 € al metro quadro, in flessione del -9,7% nel 2014) e Perugia (1.460€/mq, con prezzi in calo del 10,7% rispetto a un anno fa). La città che, nel 2014, ha subito la contrazione maggiore dei prezzi è L’Aquila (-17,7%), mentre considerando solo il secondo semestre perde più di tutte Campobasso (-11,6%). L’unico capoluogo di Regione che da giugno a dicembre abbia registrato un segno positivo circa l’andamento dei prezzi è Potenza, che vede un rincaro del 4,7%.

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