Retail e banda larga: i limiti imposti dal gap tecnologico

di Enrico Sacchi

Abbiamo trattato il tema larga banda nell'articolo Tempi stretti per la banda larga. Mark Up ha chiesto a tre importanti esponenti del marketing e delle tecnologie un parere. Ecco l'esito.

Carnevale Maffeé SDA BOCONI

carnevale maffe ritratto
Carnevale Maffè SDA Bocconi – Docente di Strategia e Politica Aziendale

Come pesa sul retail il ritardo infrastrutturale dell’Italia sulla banda larga?

Si manifesta secondo due modalità: molti punti di vendita non hanno il wi-fi, un servizio che ormai dobbiamo considerare irrinunciabile, non averlo diventa una grave carenza di offerta: è come non avere l’aria condizionata. È indispensabile avere un wi-fi con capacità importanti, in grado di sopportare i picchi di traffico che si verificano in certi momenti negli store.

La connessione wi-fi non serve solo ai clienti finali ...
I retailer possono sfruttare il wi-fi per “parlare” ai loro clienti mentre sono nello store, per proporre app, per fare profilazione, per tracciare i loro spostamenti all’interno dell’area di vendita.

A quali tecnologie sta pensando?
Se ci fosse interconnessione elevata potrebbero decollare i “Retail Video Analytics”: si tratta di sistemi su BL che consentono di analizzare in continuo tutti i flussi fisici delle persone: quanti consumatori stanno passando in un dato momento, quanti stanno guardando lo scaffale, l’età o il genere, il tutto senza identificazione della persona in termini nominali. In un momento in cui la domanda è “scarsa”, disporre dei flussi di traffico che non convertono in acquisto permette di capire perché la gente non compra, ecc. Quindi, la disponibilità di banda  larga consente al retail di avere un occhio “di riguardo” sul consumatore.

Quali i vantaggi della BL lato consumatore?
Esiste un aspetto non strettamente legato alla banda larga, ma che necessita comunque di banda, e che è rappresentato dai Pos multifunzione. Vista le tendenza ormai irreversibile verso i pagamenti di natura elettronica, per i retailer non è più sufficiente  avere il classico Pos, è necessario l’uso di Pos contactless ad alta velocità, per i quali servono connessioni ultraveloci, molto affidabili.

Massimo Giordani - Time & Mind, Popai

Massimo Giordani Ceo di Time & Mind e direttore di Popai Digital
Massimo Giordani
Ceo di Time & Mind e direttore di Popai Digital

Il retail/largo consumo come può beneficiare dai promessi aumenti delle velocità di connessione in banda?
Il retail può trarre grandi benefici dalla disponibilità di banda larga (oltre i 10 Mb/sec “reali” e stabili sia in entrata che in uscita) per motivi diversi che si possono sintetizzare in due punti principali: digitalizzazione del pdv (digital signage, prezzi dinamici, gestione scaffali e magazzino, ecc.); comunicazione con il cliente (attraverso accesso wi-fi, geolocalizzazione con tecnologia ibeacon, integrazione flussi informativi attraverso app, ecc.).

Banda larga e shopping experience: quale correlazione esiste?
È ormai evidente, e tutte le indagini di mercato lo confermano, che il cliente è sempre più presente nel pdv con apparecchiature “smart” che utilizza per i motivi più diversi: ricerca informazioni sui prodotti, condivisione con la propria rete sociale, verifica dei prezzi… È vero che il possessore di uno smartphone ha anche un abbonamento dati che gli consente di essere sempre connesso ma spesso si tratta di pacchetti limitati che portano il cliente a moderare la fruizione di contenuti ad alto consumo di dati, come il video. Inoltre, la qualità del segnale 3G o 4G si deteriora molto in ambienti chiusi, al punto che, nei pdv più grandi, spesso l’esperienza online è frustrante.

La connessione wi-fi è dunque un must?
L’offerta di una connessione wi-fi di alta qualità, unita a una buona strategia di marketing, diventa un elemento di grande rilevanza per stabilire una relazione diretta con il potenziale cliente. Va anche evidenziato che, per la clientela internazionale, la disponibilità del wi-fi è una leva motivazionale per visitare il punto vendita, visti i costi ancora molto alti del roaming dati.

Cosa auspica per l’immediato futuro?
L’unico auspicio riguarda la possibilità di rispettare gli obiettivi europei in tema di diffusione della banda larga. Oggi siamo fra gli ultimi, dobbiamo assolutamente recuperare posizioni per poter sperare di recuperare competitività, in tutti i settori.

Roberto Liscia - Netcomm

Liscia
Roberto Liscia Presidente di Netcomm

Come risente il settore dell’e-commerce della carenze italiane in fatto di banda larga?

E-commerce e banda larga sono variabili strettamente correlate ed i ritardi nello sviluppo della BL si traducono inevitabilmente in un ritardo nello sviluppo del commercio elettronico. Se consideriamo che ci sono 1,2 miliardi di persone che acquistano prodotti online, di cui 264 milioni di shopper in Europa, comprendiamo quale possa essere la portata di questa penalizzazione. Di questi 264 mio una quota significativa acquista in un altro paese, anziché comprare in Italia compra in Francia, Spagna e Inghilterra.

Quindi la BL è uno strumento molto importante di abilitazione per gli shopper europei ad acquistare in Italia…
Se la nostra BL non funziona i nostri prodotti non sono facilmente accessibili e visibili ai potenziali acquirenti degli altri paesi. Attualmente ci sono 100 milioni di persone nel mondo che acquistano in un paese diverso dal proprio e pochissimi comprano in Italia: una delle ragioni, non l’unica, è l’accesso a BL ai nostri siti.
È chiaro che la BL non è tutto, ma l’accesso è un elemento critico: continuiamo a cercare di rendere visibili i nostri prodotti aprendo pdv negli altri paesi, ma il primo negozio su cui investire è quello digitale. Se per il negozio, come sappiamo, è fondamentale la location, il suo corrispondente digitale è search (visibilità sui motori di ricerca ed accesso a BL).

Come giudica l’operato dell’Agenda Digitale Italiana?
L’Agenda Digitale è appena ripartita, con persone assolutamente valide e competenti. Quello che fa l’AD nel creare infrastrutture e servizi che abilitino il cittadino italiano a lavorare online è essenziale, perché tutti i paesi evoluti del mondo hanno registrato lo sviluppo del digitale commerciale dopo che si è sviluppata la cultura digitale della pubblica amministrazione.

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