Rigoni di Asiago investe sulla cultura territoriale

Arte e impresa. Un legame in via di sviluppo in linea con implementate politiche di CSR. Il caso del restauro dell’Atrio dei Gesuiti, che restituisce a Milano un nuovo Palazzo Brera.

L’arte come valore imprenditoriale, un nuova forma di mecenatismo moderno che evolve il linguaggio aziendale coerentemente a business e politiche di responsabilità sociale. Ne abbiamo parlato su Mark Up n.242 e continuiamo a farlo con testimonianze concrete, come quella di Rigoni di Asiago, che ha scelto di restituire alla collettività in occasione di Expo il nucleo più antico del Palazzo Brera di Milano.

L’azienda veneta, che si distingue in Italia ed Europa per la produzione biologica di miele e confetture, ha finanziato per intero il restauro dell’Atrio dei Gesuiti interno all’edificio, inaugurandolo sotto nuova luce il 28 ottobre  2015.IMG_2820

L’iniziativa, prima nel suo genere per Rigoni di Asiago, si è svolta in collaborazione con Fondaco, società di consulenza e strategie comunicative che si propone come piattaforma relazionale tra cultura e imprese. “L’importante è trovare un collegamento con il brand, un know-how incisivo, sia che si parli di qualche migliaia di euro, sia di milioni”, sottolinea il fondatore Enrico Bressan.

Il marketing territoriale si fa così più raffinato e ponderato, cercando nuovi significati in ottica progettuale, oltre la mera donazione a fondo perduto e con risvolti significativi per image e identity.

Rigoni-di-Asiago-2G2C1123-web_“Con questa iniziativa di Responsabilità Sociale d’Impresa vogliamo essere riconoscenti verso un monumento simbolo di Milano, convinti che le aziende abbiano il dovere di restituire al territorio quello che il patrimonio culturale dell’Italia ci offre termini di bellezza e notorietà nel mondo”, spiega l’Ad dell’azienda Andrea Rigoni (in foto), specificando che “i positivi risultati conseguiti ci spingono a valutare una continuità nell’impegno”.

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