L’edizione n° 30 del Salone del Franchising si è svolta nel segno della internazionalizzazione, con focus particolare su Cina, Turchia ed Emirati Arabi Uniti. La delegazione cinese (20 persone tra funzionari governativi e imprenditori di Pechino e Shanghai) ha siglato un accordo per realizzare nel 2016 a Shangai “Italian Franchising Week”, una mostra mercato dedicata ai franchisor italiani. Da quando i cinesi hanno scoperto la formula del franchising hanno dato vita a diverse fiere del settore orientando una parte significativa del commercio sull’affiliazione. La Turchia ha trasferito l’interesse di gruppi finanziari nazionali a investire nelle aziende franchisor italiane, mentre gli Emirati Arabi hanno sviluppato sinergie in vista di Expo2020 in Dubai.
I vantaggi dell'internazionalizzazione
L’interesse per il franchising riguarda ovviamente anche i paesi europei e altre importanti economie internazionali. I delegati di Brasile, Finlandia, Francia, Olanda e Spagna hanno partecipato al workshop “Go International”, organizzato da Quadrante, ricordando che esportare un’attività in franchising all’estero può portare molti vantaggi, e che la percentuale attuale delle aziende italiane all’estero (il 17% del totale franchisor) può aumentare nel giro di pochi anni. L’internazionalizzazione garantisce, oltre a nuovi proventi, una minore dipendenza dal mercato nazionale, una valorizzazione automatica del marchio, e un accrescimento sotto forma di know-how e brevetti.
Le aziende franchisor operanti in Italia sono 940, poco meno di Francia (1.700) e Spagna (1.080), e più dell’Olanda (743) e della Finlandia (250). Le nazioni che hanno i più grandi numeri sono Brasile (2.942) e Usa (2.500).
I numeri del Salone
Il Salone Franchising chiude in crescita, in linea con l’aumento del comparto registrato nel primo semestre 2015, registrando 210 franchisor espositori e 13.500 visitatori.
“Il franchising sta vivendo una seconda giovinezza – commenta Antonio Fossati, presidente di RDS & Company, che organizza il Salone con Fiera Milano – sospinto dai rapidi cambiamenti del retail e dalla globalizzazione. È una formula in pole position nella nascente economia del dopo-crisi, che porta innovazione e sperimenta nuove strade”.
Nuove tendenze: dalla ristorazione ai servizi
Al Salone si sono delineate le nuove tendenze, a partire dalla ristorazione: dallo street food in ape car (fritti per lo più) ai punti di vendita che raggruppano i sapori di tutto il Sud, dai ristoranti a tema (anni Cinquanta, sud americani, ecc.) a un servizio di barche che portano direttamente in spiaggia il pesce fritto. Arrivano direttamente a casa anche i servizi di lavaggio automobile (con getti a vapore) e gli acrobati free climbing che puliscono gli edifici. E sempre nel campo dei servizi, ricordiamo le parafarmacie in franchising, le palestre "solo rosa" (dedicate alle sportive), le lavanderie a gettone, i negozi con tutto per i selfie.
Novità anche nel campo delle toilette di centri commerciali e grandi locali: il servizio, igienizzato con tecniche innovative, viene pagato dal cliente, il quale però riceve in cambio un buono sconto da utilizzare nel punto di vendita, una formula già sperimentata nei centri città, come a Milano nel market Autogrill Duomo dove l'uso della toilette a pagamento (0,50 centesimi) dà diritto a un buono corrispondente da spendere nel bar/caffetteria Motta di Corso Vittorio Emanuele.
Focus sui centri commerciali
Nell’ultima giornata del Salone si è registrato l’incontro tra centri commerciali e aziende franchisor interessate ad aprire punti di vendita. Il Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc) ha portato in fiera una rilevante rappresentanza di leasing manager (responsabili commercializzazione) che hanno incontrato numerose aziende franchisor per vagliare novità, proposte e servizi innovativi da inserire nella gallerie commerciali in Italia.
