Sapore dell’Anno: la comunicazione «di gusto» a scaffale

Non solo garanzie su filiera e sostenibilità, i consumatori sono sempre più attenti anche alla certificazione della qualità organolettica dei prodotti

Consumatori sempre più in cerca di un nuovo tipo di fiducia da parte dei brand, basata su autenticità, trasparenza e valori comuni. Questa una delle direttrici di sviluppo future del rapporto tra industria, retailer e acquirenti, emersa anche nel corso del convegno Linkontro Nielsen 2019.

Un contesto che porta le persone a cercare sempre più garanzie di sicurezza e qualità nel corso del loro percorso d'acquisto, dalla ricerca online alla scelta a scaffale. Certificazioni e marchi, nonché il parere dei loro pari, fanno in questo senso da driver fondamentali per la decisione finale.

Non parliamo solo di simboli e sigilli di garanzia sul packaging relativi al controllo di filiera, al biologico o alla sostenibilità. Anche la qualità organolettica del prodotto può essere presentata come fattore distintivo non semplicemente conclamato ma certificato. E per farlo, naturalmente, non si può che passare attraverso il giudizio stesso dei consumatori.

Questo il valore aggiunto della certificazione Sapore dell'Anno, che anche quest'anno ha premiato 15 prodotti alimentari che si sono distinti per sapore, aspetto, consistenza, odore e soddisfazione generale. Ogni prodotto è stato provato e valutato con una degustazione alla cieca da una giuria di 80 consumatori selezionati in base alle loro abitudini di consumo.

Parliamo di un marchio di qualità che porta a scaffale una nuova comunicazione «di gusto», offrendo nuove possibilità di distinzione dai competitor. Non solo. Parliamo anche di un interessante veicolo di implementazione del posizionamento, dato che i consumatori si dichiarano disposti a spendere di più per una referenza alimentare dal gusto più gradevole.

 

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