Senior Italia: una nuova sanità over 65

Il punto sulla sempre più popolosa generazione di longevi con il presidente della federazione che riunisce le associazioni della terza età (da Mark Up n. 262)

Il trend della longevità nel nostro Paese non si arresterà: è imprescindibile per tutti, classe politica e sanità in primis, sviluppare nuove forme di servizio e una nuova visione su questo target. Ne parliamo con Roberto Messina, dal 2006 presidente di Senior Italia FederAnziani, in passato direttore commerciale del settimanale Vita, responsabile Aianp (Associazione italiana assistenza neonatale e pediatrica) e docente dal 2001 al 2003 alla Sda Bocconi per l’Alta scuola di Management e Solidarietà.
Cos’è Senior Italia?
La federazione delle associazioni della terza età fondata nel 2006 per tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita degli anziani. Riunisce 3.700 Centri Sociali per Anziani sul territorio nazionale con quasi 4 milioni di aderenti. Il nostro scopo è la tutela dell’anziano a 360 gradi, oggi una sorta di ufficio acquisti della famiglia che dà sicurezza e stabilità. Una figura con un’importante funzione sociale: il 72% dei nonni si cura dei nipoti, dando l’opportunità ai genitori di poter lavorare.
Quali gli obiettivi di Senior Italia con l’organizzazione Cosmo Senior?
Lo scopo principale è quello di fare grandi campagne di utilità sociale. Sta nascendo, ad esempio, un progetto pensato per promuovere l’acquisto di nuovi elettrodomestici presso gli over 65 attraverso sconti e agevolazioni.
La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute è un organismo costituito da Senior Italia. Cosa fa?
La sua attività è quella di creare all’interno delle nostre Assise commissioni tecnico-
scientifiche che collaborino con le società scientifico-mediche per aree terapeutiche.
Il tutto con l’obiettivo di studiare le criticità del Servizio Sanitario Nazionale e trovare soluzioni da sottoporre alla politica. Un esempio? Le gare d’appalto che permettono l’acquisto di beni e servizi in ambito sanitario. È sbagliato risparmiare se poi i chirurghi sono dotati di bisturi che non tagliano. La qualità di un servizio è importante tanto quanto la razionalizzazione dei suoi costi.
Senior Italia ha anche un centro studi ...
Si tratta di una struttura specializzata in economia sanitaria che ci permette di analizzare e valorizzare le varie politiche pubbliche. A volte esistono farmaci vietati agli over 65 per esigenze di risparmio, ma, grazie ai nostri sforzi, riusciamo a farli inserire nei vari prontuari farmaceutici.
Di cosa si occupa la Fondazione Senior Italia Onlus?
Elabora progetti socio-economici a favore degli over 65. Ad esempio, si occupa dell’acquisto e della distribuzione di defibrillatori in molte delle nostre sedi.
Cosa è Pronto Senior?
È il numero verde gratuito nazionale che, grazie al supporto di personale medico e infermieristico specializzato, offre un punto di ascolto unico alla popolazione senior in Italia rispetto a problematiche di carattere sociale, assistenziale, burocratico, amministrativo, legale e sanitario. Nasce per dare risposte e orientamento a questa fascia anagrafica ascoltandone i bisogni.
Senior Italia fa parte di Siha - Senior International Health Association. Di cosa si occupa?
È un’organizzazione internazionale con sede a Bruxelles che porta le nostre istanze al Parlamento Europeo affinché gli Stati membri possano recepirle, come nel caso della carta dei diritti delle persone over 65 con dolore cronico. Esistono metodi e farmaci per far scomparire o alleviare alcuni inutili dolori, ma ancora la comunità scientifica non ne ha preso atto.
L’invecchiamento della popolazione italiana è tra i dati più significativi segnalati dall’Istat. Conseguenze?
Il fenomeno della longevità di massa è uno tsunami inarrestabile e, purtroppo, non ce ne rendiamo conto. Oggi pochi politici guardano alle prossime generazioni: non riescono a capire che non governare questo processo significa creare potenziali tensioni intergenerazionali. Gli over 65, allo stato attuale, svolgono un ruolo fondamentale: sono punti di riferimento per i giovani che sono investiti da precarietà e mancanza di certezze; attraverso la loro pensione sono fonte di sostentamento per molti gruppi familiari e sono soggetti fondamentali per rafforzare il concetto di valore familiare, ancora molto sentito nel nostro Paese.
Quali le politiche per aumentare la natalità nel nostro Paese?
Il tema della natalità è frutto di una serie di errori dello Stato di cui il più importante è la disoccupazione giovanile, che insieme all’incapacità di anticipare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro impedisce la creazione di nuove famiglie e di tutto ciò che ne consegue.
Ritiene che la sanità privata, magari aiutata dai fondi di capitale, possa offrire un miglioramento della vita quotidiana degli anziani in Italia?
È un elemento interessante, ma tengo a precisare che il nostro Sistema Sanitario
Nazionale non è secondo a nessuno. Naturalmente, in termini di performance territoriale, dobbiamo recuperare molto rispetto ad alcuni altri Paesi europei.
Perché i ticket sanitari sono così alti?
Furono introdotti come deterrente al consumo della spesa sanitaria, ma successivamente la mancanza e lo spreco delle risorse regionali e i conseguenti commissariamenti hanno fatto sì che aumentassero sempre di più. Oggi, molto spesso, un’ecografia realizzata in uno studio privato ha un costo simile a quella fornita dall’ospedale pubblico. Sarebbe interessante capire se il legislatore regionale ha aumentato volontariamente i prezzi per dirottare i pazienti al privato convenzionato.
È d’accordo nel tornare a una centralizzazione della sanità italiana, togliendo la competenza alle regioni?
Era una speranza, anzi un sogno, che si è infranto il 4 dicembre scorso con la bocciatura del referendum che prevedeva una centralizzazione delle competenze. L’attuale strapotere delle Regioni fa sì che in Italia non ci sia un’omogeneità di cure e che, a seconda del territorio, si abbiano standard qualitativi differenti.
È soddisfatto dei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) varati dal Ministero della salute?
Essere riusciti a riformare i Lea dopo 16 anni è un punto di partenza molto importante.

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