Sonae Sierra incrementa di quasi il 50% l’utile netto

Fernando Guedes de Oliveira, Ceo di Sonae Sierra
Sonae Sierra, specialista internazionale dei centri commerciali, chiude il 2015 con un boom dell'utile (netto +47%), a favore del quale giocano, fra l'altro, anche gli sviluppi di nuovi contratti di servizio per terze parti e la cessione di alcuni centri commerciali

Incremento a due cifre, prossimo al 50%, per l'utile netto di Sonae Sierra, balzato da 96 a 142 milioni nel 2015 +47%.
L’utile diretto (61 milioni, +16%, ma +22% su base like-for-like ed escludendo l’impatto negativo del cambio del Real brasiliano) è migliorato per effetto dei risultati operativi, dello sviluppo dei servizi a terzi e per il calo dei tassi di interesse.
La crescita ancor più potente dell’utile indiretto (81 milioni, +85%) si deve principalmente alla ripresa dei mercati europei e alla conseguente compressione dei rendimenti, soprattutto in Spagna e Portogallo, ma anche alla vendita dei centri commerciali Zubiarte (Spagna) e Torre Ocidente (Portogallo).

Tengono le vendite al dettaglio
Le vendite degli operatori (retailer) appartenenti al portfolio europeo hanno registrato nel 2015 un incremento like-for-like del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2014, in particolare nei mercati portoghese e italiano, cresciuti rispettivamente del 3,5% e del 5,3%, performance che riflettono anche una ripresa generale del mercato.
In Brasile le vendite retail segnano +2,2% in valuta locale (real), nonostante la crisi economica nella quale il paese guidato da Dilma Rousseff è entrato già dalla metà dell'anno scorso, e che accelera l’instabilità politica.

Occupancy: scende lievemente
Il tasso di occupancy globale del portfolio ha raggiunto il 95,2%, di poco inferiore al 95,5% relativo allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante il 96% del portfolio europeo. Nel 2015 il portfolio globale di Sonae Sierra ha registrato oltre 430 milioni di visite.
“Il 2015 è stato un anno caratterizzato da un significativo miglioramento dei risultati operativi e dal consolidamento della nostra performance finanziaria -commenta Fernando Guedes Oliveira, Ceo di Sonae Sierra- con nuovi progetti e grandi opportunità di crescita per il nostro business, segnato dall’annuncio del nostro primo investimento nel mercato colombiano e dai considerevoli progressi nei progetti in Romania e Marocco. Nel 2016 intendiamo consolidare la nostra presenza nell’Africa del nord e in altri mercati emergenti, continuando a puntare su una strategia di capital light e sui servizi rivolti a terzi”.

Sviluppo di nuovi progetti, valutazione del portfolio e fornitura di servizi
Sonae Sierra porta avanti la propria strategia di maggiore esposizione a nuove opportunità di sviluppo, valutazione degli asset e fornitura di servizi a terzi.
Gli investimenti in progetti in fase di sviluppo sono raddoppiati, con gli avanzamenti di ParkLake (Romania), Cucuta (Colombia), Zenata (Marocco), Malaga Designer Outlet (Spagna) e l’ampliamento di NorteShopping (Portogallo).

 

ParkLake
Lo sviluppo di ParkLake, un investimento da 180 milioni di euro, Gla di 70.000 mq: il 93% dell'area commerciale è già affittato e/o prenotato. Inaugurazione in programma nel settembre 2016.

 

Nella fornitura di servizi, Sonae ha concluso 24 contratti di sviluppo con clienti di 11 paesi, in particolare in Italia, Russia, Turchia e Tunisia (il 1° contratto nel paese nordafricano).
A questi vanno aggiunti gli altri 13 contratti per il property management e la commercializzazione di shopping centre terzi, sette dei quali in Germania, Romania, Spagna e Turchia. Rientra in questo discorso l'accordo siglato con Generali Real Estate per la fornitura di servizi di sviluppo, property management e leasing per CityLife Shopping District, a Milano.

Il costo medio del debito per Sonae Sierra al 31 dicembre 2015 si attesta al 4,1%, inferiore di 10 punti percentuali al 2014. Escludendo il Brasile, il costo medio del debito è pari al 3,2%.

Riguardo un altro importante indicatore finanziario, il Ltv (Loan-to-value), la percentuale scende dal 41,5% al 39,5%, segno che la necessità di indebitarsi per i promotori di centri commerciali non mostra segni di inversione.

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