Sonae Sierra mette in vendita Freccia Rossa: è l’exit step definitivo dall’Italia?

Sonae Sierra mette in vendita (ma lo era già da tempo) anche Freccia Rossa, uno dei più importanti centri commerciali aperti negli ultimi dieci anni in Italia. Qualora venisse ufficializzata questa notizia, sarebbe la conferma di un'uscita dall'Italia di Sonae almeno come landlord (non come asset manager)

Freccia Rossa è uno dei tre centri commerciali di proprietà di Sonae Sierra in Italia (gli altri due sono Gli Orsi a Biella e le Terrazze a La Spezia). Nonostante i buoni risultati comunicati dalla società lusitana nel primo trimestre 2016, è sempre più insistente la voce (la nostra fonte è la newsletter specializzata Requadro), smentita da Sonae Sierra, seconda la quale si stanno valutando pretendenti per acquisire Freccia Rossa. Una voce smentita, appunto, tuttavia plausibile perché il colosso lusitano dei centri commerciali ha da qualche anno gradualmente, e con tutta calma, atteso a quella che potremmo definire una strategia di disinvestimento e uscita, almeno come promotore e proprietario, dal nostro paese.
Del centro commerciale Freccia Rossa, aperto nel 2008 nel cuore di Brescia, su una delle più grandi ex aree industriali dismesse a livello europeo, Sonae Sierra condivide la proprietà (50%) con il partner locale Coimprendil e con l'americana Aig, il colosso assicurativo che detiene il 40% dello shopping centre bresciano.
Bisogna aggiungere che l'area metropolitana di Brescia è una delle più dense nel Nord Italia in termini di superfici commerciali di grande attrazione, e l'imminente apertura del nuovo shopping centre Ikea aggiunge un motivo in più di preoccupazione competitiva per gli operatori già presenti da tempo sul bacino metropolitano della Leonessa.
Interpellato da Mark Up, Marco Pellizzari, che è il responsabile dello sviluppo di Sonae in Italia, tiene a precisare che "la strategia internazionale di Sonae Sierra prevede, fra le sue linee guida, anche quella di ridurre le quote in asset di proprietà per sviluppare capitale da reinvestire nello sviluppo all'interno dei singoli paesi. E questo vale anche per l'Italia, paese dal quale Sonae Sierra non ha alcuna intenzione di uscire; anzi, continua a credere nell'Italia e a cercarvi opportunità di sviluppo e collaborazione, come dimostra l'importante accordo con Generali su City Life che ci vede come Full Advisor: le sembra che Generali ci avrebbe scelti come partner se avessimo avuto intenzione di abbandonare l'Italia?".
Pellizzari aggiunge che la necessità del "capital recycle" è legata alla diminuita disponibilità di leva finanziaria: la diminuzione del Ltv (Loan-to-Value), che oggi si aggira mediamente tra 50% e 60% spinge le società come Sonae a creare cash  riducendo le quote di asset in proprietà. Quindi Pellizzari definisce sbagliata l'idea che Sonae voglia uscire dall'Italia. Sì, ma su Freccia Rossa che ci dice? "No comment. È irrilevante rispetto alla questione di cui parlavo".

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