Speciale Grocery – Il consumatore

Articolo pubblicato su MARK UP 94/95 luglio/agosto 2002 –

In Italia il consumo familiare di succhi di frutta è inferiore rispetto alla media europea, essenzialmente per le minori occasioni di consumo. Il nostro paese, rispetto ad altri, ha altresì la specificità di un elevato consumo di nettari (merenda per bambini). Il boom delle bevande a base di frutta e la crescita del mercato globale con tassi costanti e significativi (oltre il 15% in volume nell’ultimo anno) sono fenomeni legati al fatto che le aziende si sono rese conto dell’esistenza di bacini d’utenza ancora disponibili, soprattutto nel target adulto. L’allargamento del concetto di bevanda a base di frutta e l’innovazione di packaging hanno consentito di aumentare il parco trattanti e di approfondire la segmentazione della domanda oltre i confini tradizionali. Questo è avvenuto sfruttando soprattutto la valenza salutistica e rafforzando la valenza edonistica attraverso la diversificazione dei gusti.

Aumenta il valore. L’innovazione di prodotto e packaging ha favorito un aumento del valore medio del mercato, segno che un’ampia fascia di consumatori è ben disposta a spendere a fronte di un’offerta più dinamica. Dinanzi a un andamento estremamente positivo, se si deve trovare un punto debole nell’evoluzione del mercato lo si può ricercare nel fatto che il radicale rimescolamento merceologico può generare confusione nel consumatore. La legislazione, inoltre, non è ancora adeguata ai mutamenti in corso che hanno reso molto più articolato l’arco delle funzioni d’uso e dei target.

Il profilo del consumatore di succhi di frutta
Penetrazione Oltre l’80% delle famiglie italiane acquista succhi di frutta durante l’anno. Il 70% dei trattanti li consuma più di una volta la settimana.
Area di residenza Il nord-est è l’area con il maggior consumo pro capite (oltre il 30% in più della media nazionale). Più bassi del 30% rispetto alla media i consumi al sud, dove si ha comunque un discreto consumo di nettari.
Età Consumi concentrati nelle fasce bambini e giovani fino a 25 anni (31% della popolazione, 70% dei consumi). Livelli pro capite bassi oltre i 25 anni.
Luoghi d’acquisto Il canale extradomestico (bar e catering) ha un’incidenza del 12% in volume. Iper e super rappresentano il 52% in volume sul totale canali.

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