Speciale grocery – Supermercati più competitivi

Articolo pubblicato su MARK UP 109 ottobre 2003 – Assortimenti. La competizione tra le insegne nella piazza di Verona


Offerta ampia e profonda con una forte presenza di prodotti regionali.
Significativa l’incidenza dei vini a denominazione

La rilevazione è stata condotta sulla piazza di Verona e riguarda in
particolare il vino in bottiglia in formato da 0,75 litri. Si tratta di un segmento
nel quale la polverizzazione delle etichette è molto alta. È stato
calcolato, quindi, il numero di referenze totali, ma per il confronto dei prezzi
tra le diverse insegne sono state prese in esame solo le marche, pur numerose,
più diffuse. Gli ipermercati presentano complessivamente una profonditànotevolmente
superiore a quella dei supermercati, con l’eccezione di Esselunga che
con 332 referenze è la seconda insegna per profondità. Per quanto riguarda
la competitivitàdi prezzo si mette in evidenza Auchan, ma alcune medie superfici
hanno una competitivitàconfrontabile con quella degli altri due ipermercati.
La leva del prezzo non sembra comunque essere un fattore fondamentale nella
politica delle insegne. Gli assortimenti presentano una notevole ampiezza. Tra
i marchi diffusi in più della metàdei punti di vendita si possono citare Cecchi,
Cavit, Cadis, Cavicchioli, Chiarli, Civ&Civ, Cvds, Fazi Battaglia, Fontanafredda,
Gioioso, Lamberti, Maschio, Mezzacorona, Pasqua, Zonin, Mateus, S. Margherita,
Sartori, Sella&Mosca, Tenuta Ca’ Vescovo, Terrefredde, Villa degli
Olmi.

La politica assortimentale
Un dato comune agli assortimenti è ovviamente la forte presenza di vini
regionali, mentre è significativa anche l’elevata incidenza dei
vini a denominazione. Nelle regioni del nord-est d’altra parte il 75%
dei vini Doc-Docg è introdotto sul mercato in bottiglia da 0,75 litri.
In generale tutte le insegne mirano a offrire al consumatore vini legati a marche
note e vini provenienti da realtàproduttive locali integrando l’offerta
con prodotti di fascia economica (fascia che caratterizza maggiormente altri
formati). Detto questo, la Gda, in continua crescita, è sempre più il
canale che fa i volumi ed è orientata maggiormente per vocazione verso
prodotti che abbiano una certa notorietàe di conseguenza una certa rotazione.
Naturalmente i problemi e le politiche assortimentali possono variare sensibilmente
a seconda dei formati delle superfici, dell’area, del bacino d’utenza
ecc. Il problema principale in un mercato così frammentato rimane quello
di raggiungere un mix equilibrato tra vini che qualificano l’offerta (in
grado di soddisfare i gusti regionali) e in generale tra le diverse fasce di
prezzo. In sostanza, di combinare l’offerta che si rivolge a un consumo
quotidiano con quella più selezionata e per conoscitori.

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