Speciale non-food – Con carta e penne diventan tutti scrittori

Articolo pubblicato su MARK UP 106/107 Lug/Ago 2003 – Il vissuto del consumatore


Il fascino di una specie in via di estinzione. Il piacere del superfluo

Se i sogni son desideri, la cartoleria tradizionale è ancora per molti
il vero paese dei balocchi, dove si entra sperando di trovare la sorpresa. Nel
regno dell’acquisto d’impulso il roller superscorrevole mai visto
prima, la stilo usa e getta di ultima generazione, il pennarello di un colore
nuovo, il portamine high-tech d’importazione hanno tolto del tutto la
scena alla banale penna a sfera o alla matita comune, lasciando la commodity
cartolibraria al quasi esclusivo appannaggio dei canali della Gda o dei negozi
affiliati alle più note insegne del settore articoli da ufficio.

Semplicità e rarità

Nel settore cartaceo, finita per sempre l’era del fantasy, tutti chiedono
la semplicità giansenistica del quaderno nero (bianco, a righe o a quadretti)
alla De Amicis, forse trainati dal successo globale dello stile Moleskine, oppure
cercano la carta colorata per dare un tocco personale e creativo alla scrittura,
benchè in alternativa si possa sempre optae cancelleria Perfezionisti
Professionisti, docenti e artisti con una forte consapevolezza che nel lavoro
funzionalità di scrittura equivale a qualità della vita. Sanno
quando vale la pena investire nella marca, restando però sul classico.
Fissare un’idea con una punta scorrevole su un bel taccuino è,
anche esteticamente, un’altra cosa. Sono i fedelissimi dei negozi ultraspecializzati
e dei maestri stilografi. re per quella riciclata. Nell’era digitale carta
e penna hanno acquistato il fascino delle specie in via di estinzione: più
si immaginano rare più acquistano valore e interesse. Un Sms o una e-mail
hanno vita spesso più breve di quella di una farfalla, mentre una lettera
autografa, d’amore su carta profumata o d’affari su elegante vergata
avorio, se conservata dal destinatario può assumere nel tempo il valore
del ricordo e il fascino di una testimonianza. Fuori dai percorsi della marca,
dove fanno leva fattori come pubblicità, status e moda, il pubblico è
sensibile al consiglio e alla professionalità di chiunque si dimostri
capace di diversificare l’offerta con articoli di gusto, qualità
e soprattutto originalità, attirando anche l’interesse dei profani.
Negli anni Duemila il consumatore pretende dalla scrittura manuale il massimo
della gratificazione e la vuole vivere, giustamente, come l’impronta più
autentica della sua personalità.

Standard e superfluo
La standardizzazione del formato Uni ha ridotto la varietà di quaderni,
bloc-notes, taccuini, blocchi per appunti, un’offerta in Italia assai
più povera di quella tipica di altri paesi europei dove il consumo è
molto più elevato. Al di fuori dei periodi di stagionalità scolastica,
delle necessità d’ufficio o degli acquisti da regalo, in cartoleria
si entra dunque più per il piacere puro del superfluo che per altri motivi.
La vendita al dettaglio è sempre più legata al servizio personalizzato.

 

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