Speciale non-food – Il desiderio è sempre più prigioniero di un cellulare

Articolo pubblicato su MARK UP 120 settembre 2004 – Il vissuto del consumatore

Richiesta in costante crescita, potenzialità , funzioni: è
un vero boom

I 13 milioni di pezzi l’anno la dicono lunga sulla passione degli italiani
per il cellulare. Da soli i telefonini rappresentano oltre i tre quarti delle
vendite dell’elettronica di consumo e da un anno all’altro la loro
crescita fa balzi a due cifre. Per spiegare un boom di questa portata non bastano
fattori come un bombardamento pubblicitario senza eguali o l’universalità
del target (ormai sono esclusi solo i lattanti), bisogna ricorrere agli strumenti
del sociologo e dello psicologo. Come del resto accadeva già ai tempi
delle schede teIefoniche, il telefonino ha infatti la funzione di dare sfogo
al nostro insopprimibile impulso alla conversazione d’intrattenimento
(ciao, come stai?, ma mi ami ancora?, butta la pasta ecc.), motivato da un horror
vacui che ci coglie ogniqualvolta ci capita di rimanere da soli. Se c’è
chi il cellulare lo usa per pura necessità (lavoro o reperibilità),
qualcun altro lo trasforma come surrogato ideale del dito in bocca o del pupazzo
di peluche su cui trasferire tutte le ansie e le insicurezze. L’indubbia
utilità della telefonia mobile per l’utenza professionale, la famiglia
e in generale per la sicurezza (chiamate di soccorso) non spiega però
il vorticoso turnover di modelli che fa apparire obsoleto il nostro telefonino.
Ormai lo standard minimo è tale (batterie al litio, Gprs ecc.) che il
desiderio scatta per altre ragioni: design e multimedialità. La potenza
dell’immagine e la magia dello schermo a colori dei nuovi modelli con
fotocamere o telecamere integrate in grado spedire e ricevere videomessaggi
(Mms) spalancano le porte alla curiosità, al voyeurismo/esibizionismo
delle giovani generazioni.

Siamo solo agli inizi: il margine
di crescita dei telefoni con camera digitale è molto alto e la popolarità
del videofonino aumenterà in ragione del miglioramento del servizio di
rete e del progressivo abbassamento dei costi d’esercizio. Inoltre i nuovi
cellulari Gprs e Umts hanno un ruolo fondamentale nella diffusione dei servizi
a pagamento come il download di suonerie, screensaver, video ecc. Insomma, l’odierno
dilemma tra comunicare per vivere o vivere per comunicare passa sempre per un
cellulare.

Il target
degli acquirenti di telefoni cellulari
  TEENAGER

Ormai tutti i minorenni usano il cellulare come strumento relazionale tra
coetanei con modalità e codici (per esempio, squillo = ti penso,
Sms con relativo galateo) che, limitando all’osso il costo della chiamata,
identificano la personalità del singolo e la sua appartenenza a un
gruppo. Conoscono ogni segreto del modello in uso e aspirano a cambiarlo
appena possibile.

  PASSIVI

È la grande palude di coloro che fanno un uso moderato del cellulare,
sia per contenere la spesa sia per scelta. Over 50, casalinghe, colf, pensionati
ovvero quanti sono tenuti alla reperibilità, per dare e ricevere
soccorso, per tenersi in contatto con gli amici o per lavoro. Esclusi Sms
e rubriche, non sfruttano per pigrizia quasi mai le potenzialità
dell’apparecchio.

  PROFESSIONALI

Sono tutti i “forzati del cellulare” che per la propria attività
hanno un traffico telefonico di molte ore al mese. Usano sempre l’auricolare
e cambiano il cellulare più per praticità (maggiore robustezza,
leggerezza, affidabilità, memoria e autonomia) che per moda o per
esibire un modello nuovo e costoso, salvo non si tratti di uno smartphone
multitask sostitutivo del portatile.

 
 

 

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