Speciale non-food – Il detergente scioglie anche l’olio di gomito

Articolo pubblicato su MARK UP 118/119 Lug/Ago 2004 – Il vissuto del consumatore

In polvere e in tavolette abbinando al potere sgrassante l’effetto
brillantante

Quello del lavapiatti è, per tradizione, uno dei mestieri più
umili o, tutt’al più, un modo non sempre accettato di pagare il
conto al ristorante in caso di smarrimento della carta di credito. A casa propria
però le cose cambiano. Non mancano coloro a cui non pesa rigovernare,
forse perché è l’atto che conclude il rito del pasto, attorno
al quale ruota da sempre l’universo familiare, dal nucleo patriarcale
al single. Altri invece considerano lavare piatti e pentole un dovere più
vicino a una penosa schiavitù da cui emendarsi, in tutto o in parte,
con un’efficiente lavastoviglie.
In entrambi i casi rendere quest’incombenza domestica quotidiana sempre
meno gravosa e più igienica implica una continua ricerca e innovazione
da parte dei produttori leader del mercato per ottenere un pulito più
facile e veloce specialmente contro le incrostazioni. Infatti, dopo fattori
prioritari come il prezzo e la notorietà della marca, la scelta dell’acquirente
di detergenti per lavare a mano le stoviglie si orienta, nell’ordine,
in ragione della presenza di benefit quali potere sgrassante, igiene, estetica,
profumo e colore, delicatezza sulla pelle, rispetto dell’ambiente.
Il potere sgrassante è di gran lunga il primo della lista con il codice
giallo/verde del limone. Subito dopo vengono l’igiene e la riduzione degli
odori persistenti (uova, pesce ecc.): oggi si aggiunge la novità dei
carboni attivi naturali, come alternativa ai tradizionali ingredienti di aceto
e limone.
L’estetica accattivante della confezione, la profumazione gradevole, la
schiumosità contenuta per un risciacquo istantaneo del liquido o gel
detergente vanno di pari passo con la sua dermo-compatibilità sulle mani
di lei come su quelle di lui, ormai coinvolto a tempo pieno nelle faccende domestiche.
Assai differente è l’orizzonte dell’acquirente di detergenti
per lavastoviglie, laddove la fedeltà di marca ha un peso pari se non
superiore al prezzo. Qui infatti entrano in gioco criteri come garanzia di igiene
assoluta, praticità e brillantezza. Infatti non si tratta, come accade
nel lavaggio a mano, di testare con l’olio di gomito con quale dose di
prodotto si ottiene il vero pulito: una volta caricata e avviata la macchina
lavastoviglie, il gioco è fatto e non ci si pensa più.

Il target
degli acquirenti di detersivi per stoviglie
  INDIFFERENTI

È il gruppo maggioritario.Danno per scontato che le marche leader
si equivalgano e passano, quindi, indifferentemente da un prodotto all’altro
soprattutto in base a offerte speciali, sconti, promozioni, 3x2. Poiché
il prezzo è la prima opzione, possono anche prendere in considerazione
le private label del canale di fiducia.

  TRADIZIONALISTI


Rappresentano lo zoccolo duro delle casalinghe Doc che, piatti da lavare
a mano o in lavastoviglie, difficilmente si fanno sedurre dalle novità
introdotte da marche diverse da quella del prodotto che usano da anni e
con soddisfazione. Modificano le vecchie abitudini solo quando è
il passaparola dell’amica a confermare la veridicità del claim
pubblicitario.
  IGIENISTI

Sono i lavastoviglie-dipendenti che, a prescindere dal numero dei componenti
il nucleo famigliare, detestano lavare i piatti e, in particolare, le incrostazioni
sulle pentole con l’odore del cibo avanzato. Guardano alla qualità
della marca a cui restano abbastanza fedeli; di rado rinunciano al brillantante;
apprezzano la praticità di carica e le innovazioni utili.

 
 

 

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