Speciale non-food – Il pulito si fa etico purché garantisca sicurezza

Articolo pubblicato su MARK UP 114 marzo 2004 – Il vissuto del consumatore

Non solo considerazioni economiche nelle scelte d’acquisto

Si fa presto a dire pulito, specialmente tra le pareti o meglio tra le superfici
domestiche. Nella scelta dei detergenti da usare in casa contano non solo considerazioni
economiche come la migliore efficacia a parità di prezzo, ma anche la
sicurezza per la salute e il minor impatto ambientale. In un mercato maturo,
con un alto tasso di fidelizzazione al brand, molto segmentato sotto il profilo
dell’igienizzazione e della profumazione (c’è però chi rinuncia
a priori a questa caratteristica per la minore aggressività dei prodotti
privi di profumo) la preferenza va a detergenti di utilizzo specifico. Del resto
alcuni test rivelano che i multiuso sono in realtà più efficaci
sui pavimenti sia in cucina sia in bagno.
Dato che un prodotto si rivela subito più o meno efficace all’uso,
nei criteri d’acquisto prevale la convenienza, che andrebbe sempre valutata
in base al numero di lavaggi in ragione della sua minore o maggiore concentrazione.
Tuttavia, a parità di costo ed efficacia, alcuni prodotti vengono acquistati
anche in base alla praticità della confezione che consente di fare meno
fatica ottenendo il miglior risultato. La chimica non è un’opinione
e il consumatore non ferrato sull’argomento dovrebbe procedere con un
minimo di cautela sia nel maneggiare i detergenti (è sempre consigliabile
l’uso di guanti) sia nel dosaggio e/o nell’eventuale diluizione.
Non è un optional leggere le avvertenze sulla confezione dove per legge
sono evidenziati i simboli di rischio e le raccomandazioni, come quella di evitare
lo sviluppo di gas tossici mischiando prodotti che contengono cloro (candeggina)
con altri a base di ammoniaca o anche a prodotti acidi come quelli per il wc.
Il tema della sicurezza, della salute e della tutela ambientale sono infatti
qualità che i produttori tengono in maggior conto: percentuali sempre
minori di sbiancanti chimici, tensioattivi, enzimi, fosfati (questi ultimi eliminati
oggi anche da alcuni prodotti a marchio del distributore come lavapavimenti,
anticalcare, per la pulizia dei bagni) sono ciò che il consumatore si
aspetta dall’industria come contributo alla qualità della vita
e alla sicurezza del pulito di casa propria.

Il target
degli acquirenti di detergenti per la casa
  Tradizionalisti

Fedelissimi alla marca, che difficilmente abbandonano, gli esperti del pulito
abbinano i detergenti per superfici specifiche (cucina, sanitari, legno
ecc.) all’uso di prodotti base come alcol e ammoniaca, variamente
diluiti in acqua, per la pulizia di piastrelle e pavimenti. Accettano le
novità solo se corrispondono effettivamente a qualità e risparmio
di fatica.

 
Riflessivi

Molto attenti all’impatto dei detergenti su ambiente e salute domestica.
In nome di questi principi sono disposti a rinunciare a un poco dell’effetto
ottico di supercandeggianti o all’extralucido di mobili e pavimenti
in legno. Leggono le etichette, pensano a bambini e animali, valutano
anche le confezioni, provano alternative naturali, ma sempre con un occhio
al prezzo.

  Economi

Poco fedeli di natura, per utilitarismo o per necessità sono del
tutto indifferenti ad altri aspetti che non siano il prezzo e la convenienza.Seguono
costantemente la politica di acquistare il prodotto in offerta indipendentemente
dalla marca. Sia per i prodotti multiuso sia per quelli a utilizzo specifico
non danno peso alle differenze tra un prodotto e l’altro.

 
 

 

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