Speciale Non-Food – La civiltà della doccia

Articolo pubblicato su MARK UP 92 maggio 2002 – Il vissuto del consumatore

Lavaggi frequenti, impieghi alternativi

  Maschi in arrivo  
 
  • L’utilizzo di detergenti intimi è destinato a crescere ancora.
  • Sempre più persone utilizzano detergenti neutri o delicati anche per tutto il corpo.
  • Sempre più uomini utilizzano detergenti specifici.
 
     

La nostra è la civiltà della doccia quotidiana, dei lavaggi ripetuti, della deodorazione assoluta. Ci si lava ben al di là del necessario. Negli ultimi 10 o 20 anni detergersi frequentemente è divenuto un bisogno sociale, una rassicurazione psicologica. L’usanza del bagno settimanale - che scandiva periodicamente il sabato di quasi tutti gli italiani - è divenuta una citazione d’altri tempi, come i telegiornali in bianco e nero. “Chi si lava è sporco”, diceva Totò, ridicolizzando l’ossessione per l’igiene personale. Al pari di tutte le conquiste sociali, anche quella del pulito ha generato i suoi eccessi. Così come i bambini sovrappeso o gli adulti bulimici sono gli effetti collaterali delle società che escono dai periodi di penuria e di fame, allo stesso modo ipersensibilità dermatologiche, irritazioni e allergie sono il prezzo da pagare quando ci si lava o deodora troppo.

L’uso. I detergenti intimi vengono utilizzati dalla maggior parte delle donne, seppure con notevoli differenze. Una premessa: non tutto il pubblico femminile li usa con regolarità. Diverse donne acquistano detergenti intimi sporadicamente, magari quando i prodotti sono in promozione; altre li alternano nell’uso a saponi liquidi generici.
La frequenza con cui si fa la doccia (anche più d’una al giorno) avvicina ormai il nostro paese alle nazioni del nord Europa nelle abitudini di consumo. Tutto questo ha prodotto alcune conseguenze di non poco conto: minor ricorso al bidet, maggior utilizzo di detergenti polivalenti.

I canali. La maggior parte delle consumatrici si affida ai prodotti da mass market, meno cari, spesso profumati e con un’immagine più disimpegnata. Solo le più attente e quelle con esigenze dermatologiche particolari scelgono i prodotti di alto di gamma offerti sugli scaffali della grande distribuzione o articoli più specifici venduti in farmacia. Spesso chi ha bambini piccoli e utilizza detergenti delicati specifici per la prima infanzia, per comodità li utilizza ugualmente come detergenti intimi.
Anche fra gli uomini si sta sviluppando una crescente sensibilità verso saponi meno aggressivi per il corpo in generale, studiati in particolare per la pulizia delle parti più intime. Lo stereotipo del macho si ridimensiona anche in materia di saponi.

Il target di acquirenti di detergenti intimi
Saltuarie Attente Non user
• In prevalenza giovani, ventenni o trentenni.
• Hanno un approccio spensierato alla detergenza intima; non hanno esigenze dermatologiche specifiche.
• Utilizzano detergenti intimi alternandoli a saponi generici.
• Scelgono soprattutto prodotti da mass market dal prezzo contenuto.
• Acquistano prevalentemente nei punti di vendita della grande distribuzione.
• In prevalenza dai trent’anni in su.
• Sono particolarmente sensibili alle esigenze della propria pelle.
• Utilizzano regolarmente ed esclusivamente detergenti intimi specifici.
• Scelgono soprattutto prodotti di gamma alta.
• Acquistano spesso in farmacia.
• In prevalenza anziane o appartenenti a classi socio-economiche inferiori.
• Hanno un approccio distaccato verso l’igiene personale.
• Non conoscono l’utilità dei detergenti intimi.
• Utilizzano soprattutto saponi generici di prezzo contenuto.
• Acquistano solo presso supermercati
o mercati rionali.

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