Speciale non-food – Lo shampoo, quello giusto, è una cosa seria

Articolo pubblicato su MARK UP 109 ottobre 2003 – Il vissuto del consumatore

Prodotti speciali, differenziati per composizione, pettinatura, cute

La parola inglese shampoo, italianizzata in sciampo, è entrata nel
nostro lessico familiare, nel costume e nei consumi, solo a partire dagli anni
’60. Allo shampoo associamo la doccia, l’igiene personale, il bisogno
indotto di essere sempre belli e desiderabili, magari figli dell’edonismo
tutto schiuma della vecchia canzone di Giorgio Gaber (...quasi quasi mi faccio
uno shampoo...) che però non ha scalfito l’accezione positiva e solare
del termine, ormai sinonimo di benessere, relax, capelli luminosi, voluminosi,
forti e rigenerati. Tuttavia quarant’anni di pubblicità, spesso
caratterizzati da forti promesse, hanno reso prudente il pubblico, sempre più
sensibile a salute, rispetto della natura, ma anche al fattore etico (prodotti
non testati su animali, senza Ogm ecc.).

Le tipologie di prodotto
Nella dinamica di una differenziazione e segmentazione del prodotto sempre maggiore
è cresciuta la quota di shampoo speciali, a base di estratti vegetali,
vitamine, proteine, ma il grado della loro efficacia molto dipende dalle caratteristiche
del capello e della cute del singolo consumatore, essendo ormai insufficienti
le tradizionali tipologie (capelli grassi, secchi). A orientare i consumi femminili
c’è infatti anche il fattore pettinatura (capelli lisci, ricci
ecc.). Data l’importanza della capigliatura nel contesto della comunicazione
interpersonale, quando si incontra un prodotto o una linea di prodotti complessivamente
soddisfacenti per risultati estetici, profumazione e benessere, facilmente gli
uomini tendono a rimanervi fedeli a vita, mentre le donne, pur sensibili alla
fedeltà di marca, sono sempre aperte alle novità.

I canali di vendita
Le aspettative rispetto allo shampoo cambiano secondo il canale di vendita:
nella grande distribuzione è prioritario il rapporto qualità/prezzo,
nei negozi di profumeria prevale la marca, in erboristeria la naturalità,
mentre in farmacia conta soprattutto la fiducia nel consiglio dell’esperto
associato a qualità, salute e garanzia a prezzi ragionevoli. Lo shampoo,
insomma, a dispetto dell’onomatopea, è per molti una cosa seria.
Lo shampoo, quello giusto, è una cosa seria.

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