Speciale non-food – Pigrizia e disinformazione grandi alleati della placca

Articolo pubblicato su MARK UP 121 ottobre 2004 – Il vissuto del consumatore

Gli italiani hanno fatto passi da gigante nel campo dell’igiene orale.
Tuttavia...

“Con quella bocca può dire ciò che vuole”. Lo slogan era di Marcello
Marchesi, il sorriso abbagliante era di Virna Lisi e le virtù quelle
di un noto dentifricio in un Carosello dei primi anni ’60.
Da allora l’igiene di denti e gengive ha fatto passi da gigante. Eppure
gli italiani consumano 1,1 spazzolini l’anno mentre l’optimum sarebbe
uno ogni due mesi. In effetti, dopo 12 settimane di uso corretto per almeno
2 minuti dopo ogni pasto uno spazzolino perde l’80% della sua capacità
di pulizia, trasformandosi in un veicolo di batteri. Dei molti spazzolini in
commercio, diversi per prezzo, forma, tipo, lunghezza e durezza delle setole,
i dentisti consigliano quelli con il manico diritto, una testina di dimensioni
tali da raggiungere facilmente ogni parte della bocca, 3-4 ciuffi ben distinti
di setole sintetiche di durezza media e dalle punte arrotondate. Sì,
perché la salute dei nostri denti dipende soprattutto dal pH della saliva
e dalla concentrazione di zuccheri all’interno del cavo orale.
Per difenderci oggi abbiamo a disposizione gomme da masticare dopo mangiato,
collutori e un’infinità di dentifrici (antitartaro per fumatori,
al fluoro per rimineralizzare, alla clorexidina per uccidere i batteri garantendo
una protezione attiva anche dopo i pasti).
Pillole rivelaplacca ci dicono se con lo spazzolino abbiamo fatto un buon lavoro.
Trattamenti sbiancanti al perossido di idrogeno, lo stesso ingrediente utilizzato
dagli igienisti dentali, ci restituiscono il sorriso dei vent’anni. Ma
anche il miglior spazzolino riesce a raggiungere solo il 60% della superficie
dentale. Per rimuovere la placca tra dente e dente e lungo il bordo gengivale
' invece indispensabile il filo interdentale o lo scovolino, altrimenti l’accumulo
di placca causerà prima o poi carie e infiammazioni delle gengive, aprendo
le porte nel tempo alle parodontopatie. Per pigrizia o per la difficoltà
d’uso molti rinunciano al loro utilizzo, ma il mercato propone anche valide
alternative come forcelle interdentali e stuzzicadenti a vibrazione facili da
usare. A completare la corretta igiene orale quotidiana non andrebbe dimenticata
la pulizia della lingua con la spazzolata del dorso linguale, meglio se con
appositi strumenti puliscilingua, eliminando così miliardi di microrganismi
facilmente responsabili dell’alitosi.

Il target
degli acquirenti di dentifrici e spazzolini
 

MANIACALI

Fra i 30 e i 50 anni, fascia d’età dove i nodi vengono
al pettine. Acquistano nei centri specializzati in oral care prodotti
su misura. Non guardano il prezzo e sono fedelissimi alla marca a patto
che garantisca risultati ottimali. Usano il filo interdentale oppure lo
scovolino almeno una volta al giorno, dando uguale importanza a salute
ed estetica.

 

FANTASIOSI

Sensibili alle grandi campagne di prevenzione, sono curiosi rispetto
alle novità proposte soprattutto nei canali non specializzati.
Per la salute e la bellezza dei denti in farmacia acquistano solo
quello che non trovano al supermercato. Amano cambiare tipo di spazzolino
anche per la forma o il colore e la pasta
dentifricia per il sapore.

 

PIGRI
E FATALISTI

Purtroppo ancora in maggioranza, vanno dal dentista solo se spinti dal
dolore. Considerano il filo interdentale un’insopportabile schiavitù.
Anche se fumano, pur di non mettere piede in uno studio dentistico, rinunciano ai benefici della pulizia dal
tartaro. Cambiano lo spazzolino quando
capita e scelgono lo stesso dentifricio per
abitudine.

 
 

 

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