Succession management: troppe aziende cercano all’esterno

Inefficaci programmi di succession management all’interno delle aziende: un problema italiano, che tuttavia non riguarda solo il nostro Paese. L’indagine commissionata da Korn Ferry ad Hanover Research ha infatti intervistato i dipendenti con alte cariche di 54 nazioni, per un totale di 1.009 risposte dalle quali risulta che solo un manager su tre si dichiara soddisfatto al riguardo (36%).
La società che si occupa di executive search e consulenza rileva inoltre che appena il 23% degli intervistati ritiene di avere una lista di candidati interni idonei a gestire nell’immediato l’azienda, determinando così il ricorso, più di quanto voluto, a risorse esterne.
Se si parla di start-up il fenomeno è naturalmente comprensibile, ma per aziende più mature e strutturate tale deficit evidenzia sia una mancanza di fiducia nel processo di successione, sia una difficoltà nell’ottimizzare le energie investite nella formazione. Tale incapacità si traduce a sua volta in una frequente perdita di talenti, con conseguente allontanamento dei potenziali successori.
“Quando gli strumenti per la successione non vanno abbastanza in profondità, toccando tutti i punti dell’organizzazione, esiste un rischio significativo. Molto spesso mi trovo a ricordare ai vertici delle aziende che ci sono molti potenziali Ceo e leader al loro interno, ma purtroppo non si fa molto per farli crescere e per prepararli a guidare la società”, ha commentato Maurizia Villa, Managing Director di Korn Ferry in Italia.

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