Unicoop Firenze investe nel progetto Arcipelago pulito

SACCHETTO unicoop firenze
Si stima che ogni anno nel mondo vengano prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica. Tale quantitativo è destinato a raddoppiare da qui al 2050. Una componente non trascurabile finisce in mare

I 300 km quadrati di mare del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, fra le province di Livorno e Grosseto, saranno oggetto dell’iniziativa Arcipelago pulito, della durata di sei mesi, che mira alla pulizia di quel tratto marittimo dai rifiuti in plastica.

Il progetto è frutto dell'accordo firmato nella sede della Regione Toscana, che vede interagire diversi partner: Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera - Direzione marittima della Toscana, Revet, Cft.

Saranno i pescatori toscani, fino a ieri obbligati a ributtare in mare i rifiuti in plastica pescati durante l'attività ittica, a portarli in porto, per destinarli al riciclo contribuendo a liberare l'ambiente marino dalle plastiche. Dopo una prima fase dedicata alla formazione degli equipaggi dei pescherecci coinvolti, nelle imbarcazioni sarà installato un contenitore, il cosiddetto “big bag”, dove saranno stivati i rifiuti raccolti. Al rientro in porto, i rifiuti saranno portati in un’area ben individuata, dove saranno analizzati dai tecnici e da lì verranno destinati al percorso di smaltimento o di riciclo.

Unicoop Firenze partecipa finanziando un contributo specifico ai pescatori, che sono gli stessi che forniscono parte del pescato venduto nei punti di vendita della cooperativa toscana. A questo progetto in particolare Unicoop Firenze ha deciso infatti di devolvere il centesimo che soci e clienti pagano per le buste in mater bi dell'ortofrutta.

“L'attenzione per l'ambiente è una delle basi della nostra cooperativa. Finora ci siamo impegnati, spesso anche anticipando la normativa nazionale, per la sostituzione delle buste in plastica tradizionale con quelle in mater bi, quindi per ridurre al minimo l'immissione di rifiuti non biodegradabili nell'ambiente – spiega Daniela Mori, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze – adesso vogliamo lavorare per chiudere la filiera della riduzione dell’inquinamento, in particolare sull'ecosistema marino, andando a recuperare le plastiche buttate in mare. Con questo accordo vogliamo agire sul piano pratico, trasformando i pescatori in spazzini del mare, e sul piano della consapevolezza dei cittadini, a cui vogliamo raccontare che fine fanno i loro rifiuti”.

 

 

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