Vegetariani e vegani salgono all’8% e trasformano l’offerta

Dal rapporto Italia 2016 di Eurispes emerge che il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano e l’1% è vegano, una percentuale che incide su retail e ristorazione.

Un trend che assume in misura crescente la portata di fenomeno, quello di vegetarianismo e, utilizzando un neologismo, veganismo, collocandosi con coerenza all’interno della più ampia ondata salutista in ambito di consumi e lifestyle. Stando all’ultimo report  Italia 2016 di Eurispes, infatti, gli italiani che seguono questo tipo di dieta, associata spesso e volentieri a una filosofia del vivere, sono saliti all’8%.

Nello specifico, parliamo di un 7,1% di vegetariani e di 0,9% di vegani, questi ultimi contraddistinti dal rifiuto non solo delle carni, ma di tutti i prodotti di origine animale come latte e uova. Per il 46,7% delle persone il cambio di alimentazione è dettato da motivi di salute e dalla ricerca del benessere, per il 30% da questioni etiche nei confronti degli animali e per il 12% dalla volontà di tutelare l’ambiente.

Come conferma anche una recente ricerca di Ipsos, nel 19% delle famiglie italiane ci sono almeno un vegetariano o un vegano. Si tratta pertanto di due figure che possono estendere la loro rilevanza all’intero nucleo domestico e che stanno progressivamente guidando anche una trasformazione dell’offerta a scaffale, ma anche di ristoranti e fast food.

Schermata_2015_05_30_a_15_51_10Si pensi al lancio del panino vegano e della linea vegetariana di McDonald’s, così come alle numerose novità implementate da brand e retailer della gdo sulla stessa scia: dalla linea Veg&Veg introdotta nei Pam Panorama con oltre 150 referenze, alle positive performance delle referenze vegetariane parte della linea ViviVerde di Coop, passando per il successo delle bevande sostitutive del latte, come quelle al riso, alla soia e alla mandorla, che nel 2015 hanno registrato un incremento del 17%, decretando la crescita di aziende come Alpro.

A scegliere i prodotti a base vegetale, tra l’altro, non sono solo coloro che fanno di tale regime alimentare un must, ma un intero bacino di consumatori che sceglie di sperimentare e integrare nuove varianti perseguendo sempre la forma fisica. Non è un caso che in Italia i consumi di carne risultino in calo del 5% annuo, grazie anche a questo segmento che in inglese si definisce “flexitarians” e che mostra particolare sensibilità a tematiche sostenibili e green.

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